Qatargate
5:24 pm, 16 Dicembre 22 calendario

Qatargate, per i giudici Panzeri “anima dell’organizzazione”

Di: Redazione Metronews
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L’ex eurodeputato del Pd, poi passato ad Articolo uno, Antonio Panzeri, «sembra aver sviluppato e animato un’organizzazione fraudolenta» nell’ambito dell’inchiesta sul Qatargate. È quanto scrive il giudice istruttore belga, Michel Claise, nel mandato d’arresto europeo nei confronti della moglie e della figlia dell’ex sindacalista fermato lo scorso 9 dicembre a Bruxelles con le accuse di corruzione, associazione a delinquere e riciclaggio di denaro. Nel provvedimento trasmesso alle autorità italiane il magistrato belga parla di «atti criminali» contraddistinti da una «natura complessa», «organizzata» e «ripetitiva». Intanto, dopo il sollecito del segretario del Pd Enrico Letta – «a garanzia dell’onorabilità della comunità dei democratici e delle democratiche e a tutela degli stessi esponenti chiamati in causa, affinchè siano più liberi di esporre le proprie ragioni e fornire i chiarimenti che saranno richiesti dalle autorità inquirenti» – la Commissione nazionale di Garanzia del Partito Democratico ha deliberato «di sospendere cautelativamente Andrea Cozzolino dall’Albo degli iscritti e degli elettori del Pd, nonchè da tutti gli organismi del partito di cui dovesse eventualmente essere parte. E ciò fino alla chiusura delle indagini in corso da parte della magistratura relative allo scandalo Qatargate».

Il Pd sospende Cozzolino

«Il provvedimento – che applica le norme dello Statuto del Pd, del Codice Etico e del Regolamento delle Commissioni di Garanzie, e che mira a tutelare l’immagine del Pd e a consentire a Cozzolino (già comunque autosospeso dal Gruppo S&D del Parlamento Europeo) la più ampia difesa delle proprie posizioni – è immediatamente esecutivo», ha precisato la Commissione di Garanzia. Il Partito Democratico conferma di «essere parte lesa in questa vicenda e agirà conseguentemente in tutte le sedi giudiziarie».

Visentini: «Una donazione tracciata»

«Non ho ricevuto un finanziamento elettorale da Fight Impunity ma solo una donazione da poche migliaia di euro che è stata versata al sindacato». Lo ha detto Luca Visentini, il segretario generale della Ituc arrestato e poi rilasciato «sotto condizioni» nell’ambito dell’indagine sul Qatargate. La donazione, ha spiegato Visentini che è stato eletto a novembre segretario generale della Ituc, erano «poche decine di migliaia di euro che sono state trasferite al sindacato per spese tracciabili. Nessuna evidenza di corruzione – ha proseguito – viste le mie posizioni molto critiche sul Qatar che non sono mai cambiate nel tempo. Per queste ragioni sono stato rilasciato senza accuse formali».

16 Dicembre 2022
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