Ucraina
1:54 pm, 23 Settembre 22 calendario

Ucraina, via al referendum nei territori occupati, tra premi e intimidazioni

Di: Redazione Metronews
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Urne aperte nelle province di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia, circa il 15% del territorio ucraino dove da oggi e fino al 27 settembre si terranno quelli che Kiev e la comunità internazionale hanno definito ”referendum farsa” per chiedere di aderire alla Russia. Il sindaco di Luhansk Sergey Haidai ha affermato in un post su Telegram che le forze russe stanno costringendo i residenti a votare e vietano loro di lasciare la zona. «Secondo le informazioni disponibili, gli occupanti stanno creando gruppi armati per accerchiare le case e costringere le persone a partecipare al cosiddetto referendum» ha affermato. «Riempiono fogli di carta nelle cucine, negli appartamenti, nei cortili: è estremamente strano, non c’è la parvenza di privacy». Inoltre Haidai ha detto che «coloro che non parteciperanno alla votazione verranno automaticamente licenziati dal lavoro». In alcune zone, ha aggiunto, «le autorità hanno vietato alla popolazione locale di lasciare la città tra il 23 e il 27 settembre». Il segretario del consiglio comunale di Zaporizhzhia, Anatoly Kurtev, ha invece affermato che «ai residenti locali vengono promessi premi in denaro ed elettrodomestici per fornire i dati del passaporto e ottenere la cittadinanza della Federazione Russa».  Le votazioni riguardano anche Kherson, che è quasi completamente controllata da Mosca.

Referendum in russo e ucraino casa per casa

Il quesito referendario è in lingua russa e ucraina, Il quesito posto nelle repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk  recita: “Lei è a favore all’adesione della repubblica popolare di Donetsk (o di Luhansk) alla Federazione Russa con i diritti di soggetto della Federazione Russa?“. In quanto già autoproclamate indipendenti, nelle due repubbliche popolari il quesito è stato solo in lingua russa. Nei primi quattro giorni dei referendum, secondo quanto riferiscono le autorità filorusse delle regioni ucraine occupate, saranno i funzionari elettorali a portare le schede a casa delle persone e ad allestire seggi elettorali vicino a edifici residenziali, per quelli che definiscono motivi di sicurezza. Martedì, invece, sarà l’unico giorno in cui gli elettori saranno invitati a recarsi ai seggi. Si può votare inoltre in Russia, dove i rifugiati delle regioni occupate possono imbucare le loro schede. Denis Pushilin, leader separatista delle autorità filorusse nella regione di Donetsk, ha definito oggi il referendum «una pietra miliare storica».

Il Cremlino minaccia

Nel voto si chiede ai residenti se vogliono che le loro regioni facciano parte della Russia ed è scontato che vada nella direzione di Mosca; ciò darebbe alla Russia il pretesto di affermare che i tentativi delle forze ucraine di riguadagnare il controllo del proprio territorio si configurino come attacchi alla stessa Russia, facendo salire drammaticamente la tensione dopo sette mesi di guerra. Lo ha ribadito il Cremlino: i tentativi dell’Ucraina di riconquistare i territori del Donbass, dopo la loro adesione alla Federazione russa saranno considerati attacchi alla Russia, in conformità con la Costituzione. L’avvertimento è arrivato dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. «Certo. Immediatamente, in questi territori entrerà in vigore la Costituzione della Federazione russa e qui, a riguardo, tutto è stabilito molto chiaramente».  Se nei referendum per l’adesione alla Russia vincesse il sì, «seguiranno poi le azioni del Parlamento e del presidente russo, firmeranno i documenti necessari e tutto sarà fatto in modo tempestivo» .

23 Settembre 2022
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