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12:48 pm, 15 Settembre 22 calendario

Occupazione, in un anno +682mila posti, indeterminati a +247mila

Di: Redazione Metronews
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A giugno 2022 si registra un saldo annualizzato pari a 682.000 posizioni di lavoro. Lo rileva l’Inps nel rapporto dell’Osservatorio sul precariato.

Occupazione, +247mila a tempo indeterminato

In particolare, per il tempo indeterminato la variazione positiva risulta pari a 247.000 unità mentre per l’insieme delle altre tipologie contrattuali la variazione complessiva è pari a 436.000 unità, con un ruolo rilevante dei rapporti a termine.

Il maggior contributo alla crescita, rispetto a giugno 2021, è fornito dai settori alloggio e ristorazione (+178.000 posizioni), costruzioni (+121.000) e terziario professionale (+115.000). Variazioni negative sono evidenziate per il comparto finanza-assicurazioni (-3.500 a causa della contrazione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato), per le industrie estrattive (-1.050) e per l’agricoltura (-260).

Aumento licenziamenti per crisi, ma sono dovuti alle norme Covid

Forte aumento invece, nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, dei licenziamenti di natura economica e disciplinari (rispettivamente +121% e +36%)”. Così l’Inps nel rapporto dell’Osservatorio sul precariato, analizzando le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato nel primo semestre dell’anno con riferimento alla causa di cessazione.
Tuttavia il dato va messo in relazione alle deroghe normative varate con i decreti anti-Covid nel 2021. “Per contestualizzare questa dinamica, occorre ricordare che fino al 30 giugno 2021 (per gran parte dell’industria) o fino al 31 ottobre 2021 (per il terziario e il resto dell’industria) i licenziamenti economici erano bloccati dalle normative specifiche introdotte nel 2020. Il più pertinente confronto con il 2019 per i licenziamenti economici rileva una contrazione (circa 50.000 licenziamenti in meno sia rispetto al 2018 che al 2019: -21%)”, chiarisce l’Inps.
In continua crescita, invece, dopo la modesta flessione del 2020, risultano i licenziamenti disciplinari (poco più di 60.000 nel primo semestre 2022, circa un terzo in più rispetto al corrispondente semestre 2019). Le dimissioni registrano un consistente incremento nel primo semestre 2022 (+22% e +28% rispetto ai corrispondenti periodi del 2021 e del 2019). Il livello raggiunto (oltre 600.000 dimissioni nel primo semestre 2022) sottende il completo recupero delle dimissioni mancate del 2020, quando tutto il mercato del lavoro era stato investito dalla riduzione della mobilità connessa alle conseguenze dell’emergenza sanitaria.

15 Settembre 2022
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