Fallimenti e indennizzi
2:08 pm, 9 Settembre 22 calendario
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Fallimenti immobiliari, «vittime risarcite con troppi ritardi»

Di: Sergio Rizza
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È stata perfezionata la legge che tutela le vittime dei fallimenti immobiliari: il governo ha approvato il modello standard di fideiussione cui i costruttori devono attenersi. Intanto è in pagamento, a favore di migliaia di famiglie travolte dai fallimenti, la quarta rata del (parziale) ristoro, alimentata da risorse provenienti dall’apposito fondo gestito da Consap. «Viene pagata con gravi ritardi», sottolinea preoccupato Riccardo De Benedetti di Assocond-Conafi, l’associazione che rappresenta le vittime dei fallimenti. «I ritardi di fatto non ci sono, si tratta di tempi fisiologici», ribattono, parlando con Metro, i responsabili della concessionaria assicurativa pubblica.

Dal 2005 la legge sui fallimenti immobiliari: i perfezionamenti

Premessa necessaria: la legge che tutela le vittime dei fallimenti di immobili in costruzione risale al 2005 ma la sua effettiva applicazione è stata via via perfezionata nel tempo. Solo dal 2019, per esempio, è entrata in vigore una norma essenziale: quella secondo cui il notaio deve accertare che il compromesso, pena la sua nullità, contenga gli estremi di una fideiussione del costruttore capace di coprire l’importo della stessa in caso di fallimento del cantiere. È ancora il costruttore, poi, a dover versare il 5 per mille al Fondo (gestito da Consap) sull’importo della stessa fideiussione, cui si aggiunge anche l’obbligo di stipula di una assicurazione decennale postuma sui difetti di costruzione.

Il decreto di giugno e il modulo standard della fideiussione

L’ultimo, ulteriore perfezionamento della legge del 2005 è appunto dovuto al recente decreto (n° 125 del 6 giugno 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 197 del 24 agosto scorso) con cui il ministro della Giustizia, d’intesa con quello dell’Economia e delle finanze, ha determinato una volta per tutte «il modello standard di fideussione».

De Benedetti di Assocond-Conafi esulta: «Forse il passo decisivo per la piena applicazione delle norme contenute nell’ormai lontano dlgs 122/05 è stato compiuto. Un lungo percorso si avvia a conclusione». La piena applicazione della legge, aggiunge, «consentirà a Consap, che gestisce il fondo di solidarietà che indennizza le famiglie vittime dei fallimenti immobiliari, di ricevere più soldi e liquidare quanto dovuto agli aventi diritto. Sarebbe in dirittura d’arrivo, poi, anche il modello ministeriale per l’assicurazione decennale». Però accusa: «In occasione dell’erogazione della IV quota, Consap si è trovata, e si trova, in notevole affanno. I ritardi nei pagamenti raggiungono i sei mesi e più. Sono inaccettabili. Anche perché non parliamo di soldi “dello Stato”, che pesano sui bilanci pubblici, ma di risorse a favore di cittadini gravemente danneggiati».

Vittime dei fallimenti immobiliari risarcite parzialmente

Il ristoro previsto dalla legge è solo parziale, peraltro, coprendo fino ad ora solo il 25% circa del danno subito dalle famiglie travolte dai fallimenti avvenuti fino ai primi anni 2000, quando la legge ancora non c’era. Il fondo apposito è comunque ben fornito: secondo De Benedetti, che riporta fonti Consap, dal 2005 ad oggi sono affluiti al fondo più di 126 milioni di euro (oltre 7 milioni soltanto nel primo semestre di quest’anno), di cui erogati oltre 70.

Consap nega ritardi nel pagamento della quarta quota

Insomma, i soldi non mancano. Fino ad ora sono state pagate integralmente tre rate, una quarta è appunto in corso, una quinta seguirà. Quando? È lecito chiederselo, se è vero che il pagamento della quarta, le cui procedure sono state avviate tra gennaio e febbraio scorsi, parrebbe ancora lungi dal concludersi, contro i quattro mesi mediamente necessari in passato, come sostiene Assocond-Conafi. Consap, a Metro, risponde alle critiche e ai dubbi così: «Non ci risultano ritardi, in realtà. Se non fisiologici, legati cioè alla complessità delle procedure da seguire, specie per quanto riguarda la definizione delle eventuali quote ereditarie. Si tenga conto anche della necessaria accuratezza con cui dobbiamo gestire questi fondi».

Dalla Consap spiegano, cifre alla mano, la mole del lavoro che viene svolto: «Gli aventi diritto, che presentarono domanda per i fallimenti subiti fino al 2005, sono in tutto 7.888. Sono state lavorate fino ad ora, per quest’anno, per la quarta quota, 6 mila dichiarazioni sostitutive (atti di notorietà indispensabili per la quantificazione esatta del danno subìto, ndr): di queste, 4.120 sono state già pagate; per altre 500, compilate in modo incompleto o non corretto, si attendono documenti aggiuntivi; le mille rimanenti sono in corso di istruzione». Mancherebbero all’appello, a questo punto, 1.800 aventi diritto: «Le loro domande non sono ancora state inviate, o arrivano via via, giornalmente», fa sapere Consap. Che precisa: «Non abbiamo carenze di personale, come è stato sostenuto. La struttura è adeguata al compito. Fino ad ora abbiamo erogato la quarta quota al ritmo di 600 pagamenti al mese».

Consap lancia la campagna per stanare gli “irreperibili”

Consap annuncia però una grossa novità: il 19 settembre, fino alla fine dell’anno, partirà una campagna per individuare i circa 590 “irreperibili”, famiglie che, pur travolte dai fallimenti, dopo una prima iscrizione al fondo non hanno mai inviato i documenti necessari per essere indennizzate né hanno mai risposto alle richieste formali di contatto. Gli irreperibili “bloccano” qualcosa come 34,7 milioni di euro prudenzialmente accantonati nel fondo a loro teorico beneficio. La campagna si svolgerà, spiega Consap, attraverso diversi siti (www.ilsole24ore.com, www.idealista.it, www.casa.it) con opportuni banner “geoprofilati”. Dopo il 31 dicembre di quest’anno «si chiuderà la campagna e i fondi verranno definitivamente sbloccati e messi a disposizione di tutti gli altri iscritti».

9 Settembre 2022 ( modificato il 10 Settembre 2022 | 10:33 )
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