Milano
3:50 pm, 24 Agosto 22 calendario
4 minuti di lettura lettura

Stupro di piazza Napoli, preso il terzo uomo

Di: Redazione Metronews
condividi

Un terzo uomo è finito due giorni fa in manette perché accusato di aver partecipato allo stupro di gruppo avvenuto lo scorso 3 luglio in piazza Napoli. Si tratta di un 47enne di origini egiziane, regolare in Italia e dipendente di una panetteria. A carico dell’uomo, secondo i carabinieri della compagnia di Porta Magenta, sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza. In particolare, sarebbe stato ripreso da una telecamera di sicurezza e riconosciuto da alcuni testimoni. La brutale violenza risale alla notte del 3 luglio scorso, quando una donna di 41 anni, di origini brasiliane fu aggredita da tre uomini che, dopo averla trascinata dietro una siepe di piazza Napoli, avevano iniziato ad abusarne sessualmente. In particolare, il 47enne avrebbe trascinato la donna nel parchetto e l’avrebbe spogliata e poi gli altri due avrebbero commesso gli abusi. A dare l’allarme erano stati alcuni passanti che avevano avvertito i carabinieri, i quali erano riusciti ad arrestare in flagranza di reato due dei tre uomini, tutti di nazionalità straniera. Il 47enne, accusato di violenza sessuale di gruppo, sarà interrogato domani in carcere dal gip.

I due supposti complici dello stupro sono già stati mandati a processo con rito immediato. Si tratta di un 42enne originario della Nuova Guinea e di un egiziano di 22 anni. Lo stupro, si legge negli atti, è «maturato in un contesto di degrado urbano» da parte di «persone dedite all’ozio e al consumo di alcolici» e al «bivacco» nei «luoghi pubblici».

I sospetti abusi e stupri del medico

Saranno ascoltate davanti al gp, con la formula dell’incidente probatorio, le sei giovani pazienti che avrebbero subito abusi da M.D.A., ex dirigente medico infettivologo del Crh-Mts di viale Jenner, centro specializzato in malattie a trasmissione sessuale, che è stato arrestato a inizio giugno con l’accusa di violenza sessuale. Il giudice Giulio Fanales ha fissato le audizioni per il prossimo 26 settembre e le dichiarazioni rese entreranno negli atti come eventuali prove in vista del processo. Dai verbali delle vittime, riportati nell’ordinanza cautelare dei domiciliari a carico del 43enne (confermata a inizio luglio dal Riesame), era già emerso che le giovani, «indebolite» dai problemi di salute che volevano solo risolvere, erano spaventate, intimorite dall’atteggiamento del medico, che le sottoponeva a violenze fisiche e verbali giustificandole come parte del suo lavoro.

Una ragazza aveva raccontato che D’Annunzio, prima degli abusi le diceva: «la gestione dell’ansia è connessa a tutto il vissuto dell’esperienza sessuale». Un’altra era salita «sulla propria bici» ed era fuggita dal centro «pedalando `a più non posso´ per non essere raggiunta» da lui. E poi ancora una giovane aveva messo a verbale che «si era sentita sopraffatta e avrebbe voluto tagliargli la mano». L’inchiesta, intanto, in questi mesi è andata avanti con l’ascolto di altre pazienti e di testimoni per valutare nuovi casi di presunte violenze che sono al vaglio dei magistrati. 

24 Agosto 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo