Raffaele La Capria
11:24 am, 27 Giugno 22 calendario
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Addio a Raffaele La Capria, fine narratore

Di: Redazione Metronews
Raffaele La Capria
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È scomparso a Roma lo scrittore Raffaele La Capria, vincitore nel 1962 del Premio Strega con Feriti a morte, un ritratto di Napoli attraverso una generazione raccontata sull’arco di un decennio. Il 3 ottobre avrebbe compiuto 100 anni. Era nato nel capoluogo partenopeo, di cui ha descritto vizi e virtù, ma dal 1950 viveva a Roma. Fra i suoi tanti riconoscimenti il Premio Campiello alla carriera (2001), il Premio Chiara (2002), il Premio Alabarda d’oro (2011) e il Premio Brancati (2012).

«La scomparsa di Raffaele La Capria priva Napoli di uno dei suoi più acuti interpreti e di uno dei suoi più intriganti narratori. I suoi romanzi, dal memorabile Ferito a morte del 1961 sino ai più recenti, le sue intense raccolte di racconti, le stilisticamente efficaci scritture autobiografiche, le eleganti traduzioni di scrittori cruciali per la modernità hanno sempre rappresentato punti di vista originali e provocatoriamente divergenti sulla contemporaneità. Nell’esprimere la mia vicinanza al dolore dei familiari e degli amici di Dudù a nome di tutta la città, sono sicuro che le scritture di La Capria saranno sempre impareggiabili strumenti di comprensione del mondo che ci circonda e soprattutto continueranno a restituire un potente sguardo obliquo e perciò rivelatore della complessità della nostra città. Sarà dovere di questa Amministrazione omaggiarne la memoria». Così, in una nota, il sindaco Gaetano Manfredi.

Raffaele La Capria e Napoli

Nato a Napoli il 3 ottobre 1922, dopo essersi laureato in giurisprudenza all’Università degli Studi di Napoli Federico II nel 1947 e dopo aver soggiornato in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, nel 1950 si era trasferito a Roma. Nel 1957 frequenta a Harvard l’International Seminar of Literature. Autore di tre romanzi e alcune raccolte di racconti oltre a numerosi saggi, La Capria ha collaborato anche con il cinema. Molto con Rosi (Le mani sulla citta, C’era una volta, Uomini contro, Cristo si è fermato a Eboli e Diario napoletano). Con Lina Wertmuller (Sabato domenica e lunedì, Ferdinando e Carolina) oltre che con Comencini (Senza sapere niente di lei) e Patroni Griffi (Identikit).

Nonostante il suo forte e travagliato legame con Napoli – è cresciuto nel palazzo monumentale Donn’Anna a Posillipo – sarebbe sbagliato considerarlo autore ripiegato sulla terra d’origine. Sin da ragazzo, infatti, ha dato alla sua ricerca letteraria un respiro internazionale. Ha tradotto opere teatrale di George Orwell, di cui era un appassionato ammiratore. Oltre che di Jean-Paul Sartre, Jean Cocteau, T. S. Eliot. Inoltre ha scritto l’introduzione o la prefazione di opere di Ignazio Silone, Giosetta Fioroni, Giuseppe Patroni Griffi. Antonio Ghirelli, Furio Sampoli, Randall Morgan. Damiano Damiani, Eduardo De Filippo, Ruggero Guarini, Sandro Veronesi. Stendhal, Predrag Matvejevi e Stefano Di Michele.

Romanzi e scritti autobiografici

Dopo un primo romanzo, Un giorno d’impazienza, pubblicato nel 1952 e riscritto diverse volte, pubblica il capolavoro Ferito a morte nel 1961. Da quel libro, vincitore del Premio Strega, è poi passato oltre un decennio prima che La Capria desse alle stampe il suo terzo romanzo, Amore e psiche nel 1973. Qui usava le tecniche della psicoanalisi per evocare indirettamente dal punto di vista del protagonista una vicenda che egli stesso rimuove perché troppo dolorosa (un esperimento di cui non si ritenne soddisfatto e definì “eccesso di intellettualismo”). Successivamente si dedicò soprattutto a testi autobiografici (False partenze, La neve del Vesuvio, Napolitan graffiti, Fiori giapponesi, La mosca nella bottiglia, Lo stile dell’anatra, L’estro quotidiano, L’amorosa inchiesta).

Animatore della vita culturale, scrisse per anni sulle pagine del Corriere della Sera e altri giornali. Nel 2001 si era aggiudicato il premio Campiello alla carriera. Nella vita privata è stato sposato prima con Fiore Pucci, da cui ha avuto una figlia, Roberta, e poi con l’attrice Ilaria Occhini da cui ha avuto un’altra figlia, Alexandra.

 

27 Giugno 2022
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