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2:41 pm, 24 Giugno 22 calendario
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Istat: crolla la fiducia dei consumatori

Di: Redazione Metronews
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Crolla l’indice del clima di fiducia dei consumatori nel mese di giugno (da 102,7 punti a 98,3). Secondo l’Istat, si tratta del livello più basso da novembre 2020. Continua a salire, invece, l’indice composito del clima di fiducia delle imprese che passa da 111 a 113,6 punti con il secondo aumento consecutivo. Tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori sono in calo. In particolare, il clima economico e quello corrente registrano le diminuzioni «più marcate».

Quanto alle aziende, registrano il valore più elevato della fiducia da dicembre 2021 con progressi in ogni comparto a partire dai servizi di mercato.A trainare è soprattutto il settore del trasporto e magazzinaggio.

Per le famiglie, il clima economico scende da 103,6 punti a 93,9, quello corrente da 104,6 a 97,9. Il clima personale flette da 102,4 a 99,8 e il clima futuro passa da 99,8 a 98,8. L’Istat segnala così «un diffuso peggioramento di tutte le variabili che entrano nel calcolo dell’indicatore ad eccezione di quelle riferite al risparmio (opportunità di risparmiare nella fase attuale e possibilità di risparmiare in futuro)».

«Con riferimento alle imprese, nell’industria l’aumento dell’indice è più contenuto (nella manifattura e nelle costruzioni l’indice sale, rispettivamente, da 109,4 a 110,0 e da 158,7 a 159,7) rispetto a quello dei servizi (nei servizi di mercato l’indice aumenta da 103,8 a 109,1 e nel commercio al dettaglio cresce da 105,8 a 107,2)», si legge nella nota.

«Quanto alle componenti degli indici di fiducia», continua, «nella manifattura migliorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione; le scorte sono giudicate in accumulo rispetto al mese scorso. Nel comparto delle costruzioni il miglioramento dei giudizi sugli ordini si abbina ad un deterioramento delle attese sull’occupazione. Con riferimento ai servizi di mercato, tutte le variabili che compongono l’indicatore registrano un’evoluzione positiva connotata da un marcato incremento dei saldi. Infine, nel commercio al dettaglio la dinamica positiva dei giudizi sulle vendite si associa a una flessione delle scorte di magazzino e a un peggioramento delle aspettative sul volume delle vendite future».

Commercio estero: per l’Istat sale ancora export

Secondo l’istituto di statistica, «a maggio 2022 prosegue, ininterrotta da inizio anno, la crescita congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue, trainata in particolare dalle vendite di beni strumentali e intermedi». L’Istat registra infatti una crescita dell’export italiano del 4,7% rispetto ad aprile e un lieve calo per le importazioni (-0,8%). Su base annua, la crescita dell’export segna una decisa accelerazione (+26,2%, era +11,9% ad aprile) e dipende per un terzo dall’incremento delle vendite verso gli Stati Uniti (+42,6%). L’import registra una crescita tendenziale più intensa (+67,9%), anch’essa diffusa a tutti i raggruppamenti e molto elevata per energia (+182%).

Il deficit dell’energia a quasi 40 miliardi

e proprio dall’energia arrivano le note dolenti: «Il deficit energetico si amplia sensibilmente raggiungendo nei primi 5 mesi dell’anno quasi 40 miliardi». A maggio il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue è stato di 637 milioni, a fronte di un avanzo di 4,78 miliardi dello stesso mese del 2021, e il deficit energetico è di -8,68 miliardi (un anno prima era -2,91 miliardi).

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24 Giugno 2022
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