restauro green
3:27 pm, 27 Aprile 22 calendario

Uffizi-Gemelli, primo restauro green di una tela del ‘500

Di: Redazione Metronews
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Uffizi-Gemelli, primo restauro green di una tela del ‘500.  Restaurare per la prima volta al mondo una preziosa tela del ‘500 anche con l’ausilio di una tecnica ‘green’, un mix di idrolato di arancia amara e di olio essenziale di corteccia di cannella, messo a punto dai microbiologi dell’Università Cattolica – Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs. Questa l’impresa condotta a quattro mani dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze in collaborazione con la Microbiologia del Policlinico A. Gemelli Irccs.

Uffizi-Gemelli, primo restauro green di una tela del ‘500

Il dipinto di fine ‘500 sul quale è stata utilizzata questa tecnica innovativa è ‘Il Silenzio’ di Jacopo Zucchi che, insieme ad altre otto, orna il soffitto ligneo della Terrazza delle Carte Geografiche della Galleria degli Uffizi, di recente riaperta al pubblico in tutto il suo fascino. Delle nove tele, provenienti da Palazzo Firenze a Roma e fatte trasportare a Firenze per volere di Ferdinando I nel 1588, solo ‘Il Silenzio’ è stata sottoposta a questa speciale tecnica green durante una fase del suo restauro. E i risultati di questo studio sono stati pubblicati su ‘Journal of Fungi’, prestigiosa rivista scientifica internazionale. Proteggere dagli attacchi microbici quadri antichi di qualche secolo, oltre che essere un dovere nei confronti dell’umanità di oggi e di domani è anche un compito non privo di rischi. Molte delle sostanze chimiche utilizzate per i restauri sono infatti potenzialmente pericolose sia per le opere d’arte che per la salute dell’uomo. Per questo motivo, da qualche anno sono in corso degli studi per individuare tecniche di restauro alternative, efficaci ma allo stesso tempo meno aggressive. Preziose da questo punto di vista sono le ricerche incentrate su alcuni oli essenziali e idrolati, prodotti di origine naturale noti per la loro spiccata azione anti-batterica e anti-fungina.

Una colonia di biodeteriogeni

«Il Silenzio – spiega in una nota la microbiologa Maura Di Vito, ricercatrice in Microbiologia e Microbiologia clinica presso l’Università Cattolica, campus di Roma – presentava una colonizzazione da biodeteriogeni fungini sulla parte posteriore della tela. Con la dottoressa Debora Minotti, restauratrice, la dottoressa Daphne De Luca, restauratrice e docente a contratto dell’Università di Urbino e la professoressa Francesca Bugli, mia collega, stiamo portando avanti da anni delle ricerche sull’impiego degli oli essenziali e degli idrolati nei restauri. Avendo già completato tutta la sperimentazione in vitro e verificato l’efficacia di queste sostanze su alcune tele dipinte antiche, abbiamo chiesto le opportune autorizzazioni alla Direzione degli Uffizi per utilizzare questo ‘trattamento’ su ‘Il Silenzio’, una tela del 1572 dipinta da Jacopo Zucchi, pupillo di Giorgio Vasari. La proposta di restauro ‘green’ è stata accolta positivamente, così siamo partite con un lavoro in tandem tra Roma e Firenze». 

Il dipinto è tornato nella Sala delle carte geografiche

«Si è così concluso un interessante lavoro di squadra – aggiunge il professor Sanguinetti – La ‘missione green’ è andata a buon fine e Il Silenzio è stato quindi restituito al soffitto della Sala delle Carte Geografiche. Si è trattato di un approccio pionieristico nel campo del restauro di opere antiche con l’uso degli oli essenziali e degli idrolati. Questo studio può aprire la strada a future nuove applicazioni sulle molteplici opere d’arte patrimonio dell’umanità che siano contestualmente efficaci sull’opera e sicure per l’operatore». «Le Gallerie degli Uffizi – conclude il direttore del museo Eike Schmidt sono orgogliose di lavorare sui fronti più all’avanguardia della ricerca scientifica».

 

27 Aprile 2022
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