Ucraina
3:50 pm, 21 Marzo 22 calendario

“Embargo Ue al petrolio russo? Con sanzioni 300 dollari al barile”

Di: Redazione Metronews
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Embargo Ue al petrolio russo? «Con sanzioni 300 dollari al barile». Mentre imperversa la guerra in Ucraina, l’Europa torna a discutere della possibilità di sanzioni al settore energetico russo, finora escluse vista la dipendenza di molti Paesi, Italia e Germania in primis. Un embargo imposto dell’Unione europea sul petrolio russo “colpirebbe duramente tutti” in Europa e “il suo bilancio energetico”. È il portavoce del Cremlino Dmytro Peskov a rispondere all’ipotesi di nuove sanzioni per la Russia relative all’energia messe in campo dall’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles: «Continueremo a sostenere l’Ucraina con tutte le nostre risorse – sottolinea Borrell – Continueremo a parlare di che tipo di sanzioni possiamo pensare ancora, specialmente quelle relative all’energia».

Il petrolio russo e le sanzioni Ue

Mentre è in corso la riunione a Bruxelles un nuovo avvertimento arriva da Mosca: i prezzi del petrolio potrebbero arrivare a 300 dollari al barile se il greggio russo venisse rifiutato dall’Occidente. Il monito arriva dal  vice-premier russo, Alexander Novak, definendo tuttavia tale ipotesi come «improbabile». Novak  ha poi aggiunto che «per il momento è impossibile che l’Europa si privi di gas e petrolio russi».   Novak ha spiegato che la Russia proverà a mantenere i suoi volumi di esportazioni di greggio ma al contempo proverà a diversificare le proprie rotte di fornitura.

No dell’Ungheria, possibiliste Lituania e Irlanda

In Europa netta la contrarietà dell’Ungheria: «Non sosterremo sanzioni che mettono a repentaglio la sicurezza energetica dell’Ungheria» ha dichiarato il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, secondo quanto riportato dal portavoce del governo di. Il ministro ha assicurato inoltre che «non è possibile raggiungere un consenso sull’interruzione delle importazioni energetiche dalla Russia».   Lituania e Irlanda si sono detti invece a favore di uno stop all’import di petrolio. «Dal punto di vista irlandese siamo aperti a sanzioni sull’energia, crediamo sia appropriato. Guardando all’estensione della distruzione in Ucraina in questo momento è molto difficile sostenere che non dobbiamo colpire il settore energetico, in particolare petrolio e carbone, in termini di interruzione del commercio normale nel settore», ha dichiarato il ministro degli Esteri irlandese, Simon Coveney, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri a Bruxelles.

21 Marzo 2022
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