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1:59 pm, 20 Febbraio 22 calendario

Ecco quanto spendono città e Regioni per acqua, luce e gas

Di: Redazione Metronews
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Ecco quanto spendono città e Regioni per acqua, luce e gas. Parma “regina” tra le città capoluogo di Provincia per quanto riguarda la spesa pubblica. Lo dice l’ultimo report realizzato per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana, che ha stilato una classificazione dei costi di energia elettrica, acqua e gas sostenuti nel 2020 dai Comuni capoluogo di Provincia per il mantenimento delle loro strutture. Alle città più virtuose è stata assegnata una tripla ‘A’, alle meno efficienti un rating ‘C’. La città amministrata da Federico Pizzarotti si è guadagnata il massimo dei voti per quanto riguarda tutte e tre le voci di spesa: 619 mila 944 euro la cifra spesa per l’energia elettrica, 156 mila 369 euro per le bollette dell’acqua, 215 mila 801 euro per il gas. Si tratta di costi valutati dall’algoritmo del Centro studi della Fondazione Gari come “inferiori o uguali” al modello ‘virtualè di riferimento per quel territorio. Completano la top 10 dei capoluoghi di Provincia più virtuosi: Reggio Emilia, Rovigo, Brescia, Pesaro, Pordenone, Sassari, Catania, Pescara e Carbonia.

Ecco quanto spendono città e Regioni per acqua, luce e gas

Scorrendo la classifica (le tabelle complete sono consultabili sul sito adnkronos.com) ci si imbatte nelle spese “fuori controllo” per l’elettricità di Ragusa (6 milioni 333 mila euro) e Salerno (9 milioni 695 mila euro), città che occupano rispettivamente il 72esimo e 79esimo posto della classifica. Pesa sul rating di Bergamo – 86esimo posto – il costo del gas (4 milioni 369 mila euro): lo stesso vale per Padova (che ha speso 7 milioni 873 mila euro in gas), Gorizia (1 milione 157 mila euro) e Trieste (7 milioni 788 mila euro). Mentre è la bolletta dell’acqua a gravare sul giudizio di Aosta (1 milione 142 mila euro), Viterbo (4 milioni 754 mila euro) e Catanzaro (che per l’energia idrica ha sborsato ben 8 milioni 165 mila euro). Da segnalare altre spese fuori parametro come quella di Palermo, 95esima in classifica, per il gas (2 milioni 138 mila euro) e di Reggio Calabria per l’energia elettrica (10 milioni 233 mila euro). 67esimo posto per Roma Capitale, che nel 2020 ha speso: 28 milioni 58 mila euro per l’elettricità (rating ‘AA’); 100 milioni 553 mila euro per l’acqua (rating ‘B’); 2 milioni 849 mila euro per il gas (rating ‘AAA’). Torino si piazza al 33esimo posto della classifica, Firenze al 40esimo.

Lombardia al top con tripla A, male il Lazio

Il rating – che si basa esclusivamente su dati contabili oggettivi – assegna alla migliore performance la tripla ‘A’, mentre alla peggiore viene attribuita la lettera ‘C’. Per quanto riguarda i costi per l’acqua, a finire sotto la lente di ingrandimento è il Lazio, che nel 2020 ha speso 2 milioni 335 mila euro, a fronte della spesa di 1 milione 722 mila euro del 2019. La spesa per l’acqua effettuata dal Lazio è etichettata come “fuori controllo” e per questo motivo alla Regione governata da Nicola Zingaretti viene assegnato un rating ‘C’: in relazione a questa voce di spesa, le Regioni più virtuose risultano essere Calabria, Lombardia e Veneto. Nel dettaglio, la cifra investita dalla Regione di Luca Zaia, per esempio, ammonta a poco più di 59 mila euro.

L’ultima voce di spesa esaminata dalla Fondazione Gari è quella relativa al gas: in questo caso la ‘maglia nerà va al Molise che nel 2020 ha sborsato circa 152 mila euro. Una cifra che, sebbene sia nettamente inferiore ai 422 mila euro spesi nel 2018, supera comunque la media del ‘cluster’ di appartenenza calcolata dall’algoritmo. Il rating finale elaborato dalla Fondazione Gari tiene conto di tutte e tre le voci di spesa in esame (elettricità, acqua e gas) e premia con una tripla ‘A’ Calabria, Liguria, Lombardia, Marche e Veneto. Immediatamente dopo, con un rating ‘AA’ si classificano Emilia Romagna, Piemonte e Sicilia, mentre alla Toscana va una sola ‘A’. Alla Puglia e all’Umbria viene assegnata una tripla ‘B’; doppia ‘B’ invece per il Lazio. Chiudono la classifica con una sola ‘B’: Abruzzo, Basilicata, Campania e Molise. Senza voto le Regioni a statuto speciale Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta perché le spese sono considerate “non comparabili”: questi Enti, infatti, presentano voci di spesa autonome e diverse da quelle delle Regioni a statuto ordinario che non consentono all’attività di ricerca una perfetta comparazione tra le singole voci

20 Febbraio 2022
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