Gigafactory, prima firma per la superfabbrica
A regime, se tutto andrà bene, sono previsti 4 mila posti di lavoro, oltre a 10 mila per l’indotto. Al momento è solo un primo passo verso la Gigafactory che l’azienda Italvolt intende realizzare per la produzione e lo stoccaggio di batterie a ioni di litio per veicoli elettrici. Un mega progetto che a regime avrà una produzione pari a 45GWh e prevede un investimento di circa 3,4 miliardi di euro. Ieri è stato sottoscritto il preaccordo tra Italvolt e Prelios Sgr, gestore del Fondo Monteverdi proprietario dell’area ex Olivetti di 1 milione di metri quadrati nel comune di Scarmagno, nel Torinese. L’esecuzione definitiva dell’accordo è vincolata ad alcune condizioni di carattere amministrativo ed è prevista entro dodici mesi.
La Gigafactory porterà 4000 posti
Il terreno sarà bonificato e riqualificato da Italvolt, dedicando una superficie di 300mila metri quadrati alla costruzione del nuovo impianto. 20 mila metri quadrati saranno destinati alla costruzione di un centro Ricerca e Sviluppo. A inizio 2022 Italvolt dovrebbe ottenere i permessi di costruzione, così da per poter avviare i lavori nella seconda metà dell’anno. Il nuovo impianto che sarà progettato dalla divisione Architettura di Pininfarina. «L’area dismessa ha un ampio potenziale che possiamo restituire di nuovo al contesto locale – spiega Lars Carlstrom, ceo e fondatore di Italvolt – offrendo posti di lavoro e riqualificazione dell’ambiente. Siamo orgogliosi di essere i promotori di un progetto che diventerà la più grande Gigafactory del Sud Europa».
Contano anche le infrastrutture
L’area ex Olivetti era stata scelta da Italvolt per le sue caratteristiche tecniche e per la collocazione geografica, soprattutto perché contare su collegamenti stradali, autostradali e ferroviari, sia con Ivrea sia con la città di Torino. A pesare sulla scelta pure il sostegno della Regione Piemonte, delle amministrazioni locali e delle associazioni di categoria. Uno spiraglio nel futuro occupazionale del territorio che al moemnto è alle prese con diverse crisi aziendali, come quella di Embraco-
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