Mostro
6:30 am, 4 Marzo 20 calendario

«Sinceramente Mostro perché ho fatto pace col passato»

Di: Redazione Metronews
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MUSICA Mostro, al secolo Giorgio Ferrario, si presenti. «Sono Gio’ ho 27 anni, sono un rapper grato alla musica che mi ha dato un’identità e mi ha definito come persona. Mi ritengo fortunato: con gli amici di sempre faccio della mia passione il mio lavoro».
Sinceramente Mostro è il suo 7° progetto. Che album è?
«Un disco diverso dai precedenti dominati dalla voglia di rivalsa. Ora ho fatto pace col passato e mi concentro sul presente e sul futuro e, poi, oggi mi succedono molte cose fiche».
A fare da apripista i singoli “La città”, struggente e melodica, e “Britney nel 2007” (feat Gemitaiz), mix di rock e hip hop, rime furiose e riff di chitarre. Le sue due anime?
«La scelta dei singoli per me è sempre un problema: stavolta ho voluto giocare, spiazzando i fan con “La città”, perché ho bisogno di sentirmi solo. Voglio che le persone mi seguano e non intendo accontentare il pubblico. D’altronde il rap è un genere diretto: non devi saper cantare, ma devi saper essere vero e credibile».
E quel “Sinceramente” accanto al nome sta a sottolineare cosa?
«Che accetto quel che la vita mi dà. In passato facevo dire a Mostro le cose più estreme, enfatizzandole. Nel nuovo disco dico quel che sento, come lo sento».
Solo un feat nel suo album. Come mai?
«È il mio disco e volevo fosse tutto mio e, poi, non riesco a prestare le mie canzoni, sono troppo geloso. Nel caso di Gemitaiz ho sentito che dentro “Britney nel 2007” poteva starci bene e così è stato».
Un incontro illuminante?
«Quello col rap, perché senza io non vivo. L’illuminazione? Ascoltando S.I.C. di Bassi Maestro: non ero abituato alle parolacce nelle canzoni…».
“A giudicare sono sempre loro” dice ne “Le belle persone”. Ma loro chi sono?
«Quelli che si fermano al primo ascolto, sottolineano solo le parolacce, e non vanno a fondo, pensando che noi rapper siamo i responsabili della maleducazione e dell’aggressività dei figli. Mentre il problema è nella famiglia».
Il 19 aprile parte da Milano il The Warriors tour. Si sentirà l’effetto Coronavirus?
«A parte il clima d’incertezza generale, non credo. Non si può rinunciare al contatto col pubblico, alla dimensione live».
 
 
ORIETTA CICCHINELLI
 
 

4 Marzo 2020
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