decreto dignità
3:39 pm, 2 Luglio 18 calendario

Sanzioni a chi delocalizza Come cambia il redditometro

Di: Redazione Metronews
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Passa da 10 a 5 anni il vincolo temporale di mantenimento obbligatorio in Italia delle attività economiche che hanno beneficiato del sostegno pubblico. Lo prevede l’ultima bozza del dl dignità. Una versione precedente della misura, circolata nei giorni scorsi, indicava in 10 anni l’arco temporale dell’obbligo.    “Fatti salvi i vincoli derivanti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato e di utilizzo dei fondi strutturali europei – si legge nella bozza – le imprese italiane ed estere operanti nel territorio nazionale che abbiano beneficiato di un aiuto di Stato che prevede l’effettuazione di investimenti produttivi ai fini dell’attribuzione del beneficio decadono dal beneficio medesimo qualora l’attività economica interessata dallo stesso ovvero un’attività analoga o una loro parte venga delocalizzata in altro Stato entro 5 anni dalla data di conclusione dell’iniziativa agevolata”.  In caso di violazione delle norme è prevista “una sanzione amministrativa pecuniaria consistente nel pagamento di una somma in misura da due a quattro volte l’importo dell’aiuto fruito”. Il vincolo si applica a qualunque delocalizzazione, effettuata tanto in Paesi extra Ue quanto in altri Stati dell’Unione europea e trova applicazione nei confronti di imprese beneficiarie di tutti gli aiuti di Stato agli investimenti, indipendentemente dalla relativa forma (contributo, finanziamento agevolato, garanzia, aiuti fiscali).
Split payment. Addio allo split payment. Il provvedimento, si legge nella relazione illustrativa, prevede “l’abolizione per le prestazioni di servizi rese alle P.A. i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta o a titolo di acconto”.
Somministrazione. Nei giorni scorsi il ministro al Lavoro, Luigi Di Maio, aveva annunciato che le norme sulla somministrazione sarebbero rimaste fuori dal decreto e demandate al Parlamento. “In caso di assunzione a tempo determinato il rapporto di lavoro tra somministratore e lavoratore è soggetto alla disciplina prevista per il rapporto di lavoro a tempo determinato. Il termine inizialmente apposto al contratto di lavoro può essere prorogato, con il consenso del lavoratore e per atto scritto, nei casi e per la durata prevista dal contratto collettivo applicato dal somministratore, purché nei limiti di cui all’articolo 21”.
Pubblicità giochi. Stop a qualsiasi forma di pubblicità relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa  quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e Internet. Saranno escluse dal divieto le lotterie nazionali a estrazione differita, come la Lotteria Italia, e i loghi sul gioco sicuro e responsabile dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.  Il divieto si applicherà dal 2019 anche alle sponsorizzazioni e a tutte le forme di comunicazione di contenuto promozionale non annoverabili fra i consueti messaggi di pubblicità tabellare. All’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni spetterà la contestazione e l’irrogazione delle sanzioni.   Prevista l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria commisurata nella misura del 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e in ogni caso non inferiore, per ogni violazione, a un importo minimo di 50.000 euro a carico del committente, del proprietario del mezzo o del sito di diffusione o di destinazione e dell’organizzatore della manifestazione, evento o attività.
Redditometro. Arriva la nuova versione del redditometro: il decreto dignità aggiorna lo strumento di accertamento del reddito delle persone fisiche e lo riorienta maggiormente in chiave di contrasto all’evasione fiscale derivante dall’economia non osservata. La norma vigente prevede che, salva la prova contraria da parte del contribuente, la determinazione sintetica del reddito delle persone fisiche può essere fondata anche sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacità contributiva individuato mediante l’analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati anche in funzione del nucleo familiare e dell’area territoriale di appartenenza.  Il ministero dell’Economia potrà emanare il decreto che individua gli elementi indicativi di capacità contributiva dopo aver sentito l’Istat e le associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori per gli aspetti riguardanti la metodica di ricostruzione induttiva del reddito complessivo in base alla capacità di spesa e alla propensione al risparmio dei contribuenti. Il decreto ministeriale emanato il 16 settembre 2015, attualmente vigente, non avrà più effetto per i controlli ancora da effettuare sull’anno di imposta 2016 e successivi. Sono fatti salvi gli inviti per fornire dati e notizie rilevanti ai fini dell’accertamento per gli anni di imposta fino al 31 dicembre 2015. La norma non si applica agli atti già notificati e non è previsto il rimborso delle somme già pagate. 

2 Luglio 2018
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