Pendolari lombardi
7:52 pm, 12 Dicembre 16 calendario

Per i pendolari meno treni e biglietti più costosi

Di: Redazione Metronews
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Roma – Un divario che si perpetua. Una tendenza che continua, imperterrita. L’alta velocità ferroviaria cresce, mentre i treni per i tre milioni di pendolari diminuiscono, le  tariffe aumentano e i servizi sono di scarsa qualità. La denuncia arriva da Legambiente che ieri ha presentato il rapporto Pendolaria.
La maglia nera del servizio va anche quest’anno alla linea Roma-Ostia Lido, seguita dalla  Circumvesuviana mentre al terzo posto si piazza la Reggio  Calabria-Taranto. Sull’alta velocità l’offerta per la Roma-Milano è cresciuta  del 276% dal 2007 mentre sono diminuiti i treni su intercity e  regionali in 15 Regioni e sono state aumentate le tariffe in 16  Regioni. Dal 2010 a oggi, spiega Legambiente, per la riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato, si stimano tagli del 6,5% nel servizio regionale e del 19,7% per gli intercity. Solo  in pochissime regioni è aumentato il servizio (il caso migliore è la Provincia di Bolzano). Il taglio maggiore dei servizi  (-26,4%) è stato subito dalla Calabria, seguita da Basilicata  (18,9%) e Campania (-15,1%). Impennata delle tariffe in Piemonte (+47,3%), Liguria (+41,24%), Campania (+36,1%) e Lombardia (+30,3%).
Le dieci linee peggiori indicate da Pendolaria 2016 sono state scelte per qualità del servizio, ritardi e tagli dei  treni, capienza ed età dei convogli, disponibilità di orari per  i pendolari, condizione delle stazioni. Sulla Cremona-Brescia per esempio il tempo di percorrenza è passato dal 2002 a oggi da 34 a 58 minuti.  
In Italia sono quasi 3.300 ogni giorno i treni regionali con  un’età media di 17,2 anni (il 69% supera i 15 anni), con differenze  marcate tra centro-nord e sud. La regione con i treni più vecchi è l’Abruzzo (24,1 anni) seguita da Basilicata (23,3) e  Sicilia (23,2). In Lombardia è 18,6 anni, in Lazio 16,9, in Piemonte 16,3. L’età media in generale è migliorata rispetto al  2015 (era 18,6) per gli investimenti di alcune Regioni, per i  nuovi contratti di servizio con Trenitalia che prevedono la  sostituzione di 450 treni e per la dismissione di quelli più vecchi (come in Puglia e Lombardia). Per i prossimi anni,  però, avverte Legambiente, non sono previsti finanziamenti per  aumentare i treni e quindi si rischiano ulteriori tagli.     
STEFANIA DIVERTITO

12 Dicembre 2016
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