STRADE COLABRODO
10:12 pm, 22 Novembre 16 calendario

Buche e voragini: inutile ripararle senza un piano

Di: Redazione Metronews
condividi

ROMA  Un mezzo dell’Ama è stato quasi inghiottito ieri mattina alle 8 da una voragine che si è aperta in via Numanzia all’Appio, originata dalla rottura di una conduttura idrica. Ci sono voluti i vigili del fuoco per liberare il veicolo, e la zona è rimasta senz’acqua per tutto il giorno per consentire ai tecnici Acea di riparare il guasto. Domenica un’altra grossa buca in via Ostiense ha mandato in tilt in zona Piramide. E il resto della rete viaria capitolina continua a soffrire per i continui cedimenti dell’asfalto.
«A Roma non esiste una mappatura reale delle condizioni stradali. Ci sono zone più a rischio, come il quadrante Est della città, che poggia su terreni tufacei segnati da cavità. Ma non c’è un quadro esatto della situazione» spiega a Metro il professor Andrea Benedetto, docente di sicurezza stradale presso l’università Roma Tre, che aggiunge: «La situazione grave delle strade romane è spesso causata dalle stesse riparazioni: quello che viene chiamato “degrado da rappezzo”. Le toppe di asfalto e bitume possono causare pressioni sulla parte di strada lesionata che accelerano la formazione di nuove buche. È come curare con la Tachipirina una polmonite. Per rimettere in sesto la rete viaria occorrerebbe esaminare la parte più profonda delle strade. Ci sono strumenti che montati su un autoveicolo possono radiografare lo stato di salute di una via, senza nemmeno intralciare il traffico.  E poi manca ancora una seria manutenzione su tombini, caditoie e rete idrica, la prima causa dello sgretolamento delle strade».
PAOLO CHIRIATTI

22 Novembre 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo