L’esorcista diventa una serie tv da paura

ROMA  L’esordio al cinema con Sidney Pollack (“Tootsie”), la consacrazione a Hollywood con Ridley Scott (“Thelma e Louise”): il premio Oscar Geena Davis non ha bisogno di presentazioni. Un metro e 82  di talento che stasera (ore 21.50) debutta su Fox in “The exorcist”, la serie tv in prima visione assoluta, diretta e ideata da Jeremy Slater e ispirata all’omonimo film cult di William Friedkin del 1973. 
Signora Davis, cosa l’ha spinta a dire sì a questa produzione tv? 
Sono stata costretta dall’esorcista (ride)… Quando ho sentito che stavano producendo una serie tv e volevano offrirmi un ruolo, ero elettrizzata. Come tutti quelli che hanno visto il film da bambini, anch’io sono rimasta traumatizzata. È stata un’esperienza che ha segnato la mia vita. L’idea di esplorare il tema mi divertiva.
Anche la serie come il film si basa sul romanzo di W. P. Blatty, ma in cosa differiscono? 
La serie non è il sequel del film. Il film è il punto di partenza per costruire la storia e sviluppare l’idea di possessione demoniaca, che parte dalla famiglia Rance. La nuova lotta contro il Male parte da qui. 
Ha fatto cose particolari per calarsi nel ruolo di Angela? 
No, ho pensato che il mio personaggio non avrebbe dovuto sapere niente di esorcismi. I miei colleghi invece, hanno guardato esorcisti sul web, dove si trovano personaggi fuori di testa.
Chi è Angela Rance?
Una madre di famiglia in crisi. Suo marito ha avuto lesioni cerebrali con perdita di memoria e ha bisogno delle sue cure. Ha due figlie adulte, una di loro, dopo un incidente d’auto, ha perso un’amica e mandato all’aria la carriera di ballerina. Insomma, Angela vive una realtà molto difficile. 
Lei ha detto che la serie è davvero spaventosa…
Chi ha visto il primo episodio lo ha trovato molto, molto spaventoso. 
BARBARA NEVOSI