Tony Saccucci
6:09 pm, 24 Ottobre 16 calendario

La fragilità del corpo docente

Di: Redazione Metronews
condividi

È sempre più difficile difendere la categoria degli insegnanti. E diventa paradossale se a dirlo è un insegnante. Le pretestuose e ridicole, banali e gratuite, infantili e, soprattutto, controproducenti polemiche sulla professoressa Agnese Landini moglie di Matteo Renzi mi fanno pentire di avere speso tante energie negli ultimi anni a difendere l’indifendibile, anche su questo giornale. Difendere, cioè, gli insegnanti stessi. Parlo evidentemente non di tutti, e non saprei neanche dire se della maggioranza o d’una esigua ma agguerrita (su Facebook, ovviamente) minoranza. Fatto sta che quello che i giornali non si sono lasciati sfuggire la settimana scorsa (cioè le migliaia di post sul viaggio della first lady) restituisce una bruttissima immagine dei docenti all’epoca dell’altrettanto brutta Buona scuola. Ogni mestiere la leggi che merita?
La lettera aperta dai toni stucchevolmente francescani di un’insegnante in pensione che raccomanda alla moglie del premier di tenere un profilo basso, che invece di andare a incontrare Obama avrebbe fatto meglio a stare in classe dai sui ragazzi (la trita narrazione dell’insegnante antieroe, resistente, lavoratore umile senza mai una gloria, ultimo degli ultimi missionari lontano dai riflettori), diventa virale; il post sul proprio profilo dell’insegnante grillina che viene eletta eroina perché difende la moglie di Renzi viene ripreso dai quotidiani: impressionante, non solo per tempismo,  l’Unità.
Tutto questo e migliaia di post sui profili personali e sui gruppi rivelano lo stato culturale, emotivo, sociale e spirituale degli (tanti o pochi non saprei dirlo) insegnanti italiani. Che usano il social come se stessero al bar, senza badare al fatto che un insegante dovrebbe stare attento a ciò che scrive in pubblico. Tutti quelli che hanno criticato e sbeffeggiato la loro “collega” dovrebbero prendere esempio dal contegno e dalla sobrietà di Agnese che svolge il proprio ruolo pubblico impeccabilmente. Magari anche in classe saprà comportarsi come conviene a un insegnante. Dubito invece di chi posta compulsivamente foto e vignette varie, slogan, sfottò,  veicolando un messaggio semplicistico  e manicheo che spaventa assai.
Dimmi che posti e ti dirò che insegnante sei.
 
TONY SACCUCCI
Insegnante e scrittore
 

24 Ottobre 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo