Minori
7:26 pm, 10 Ottobre 16 calendario

Pornografia minorile in crescita allarmante

Di: Redazione Metronews
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ROMA Sono drammatici i dati sulla violenza contro i minori diffusi per la Giornata mondiale delle bambine nel dossier della Campagna “Indifesa” di Terre des Hommes. In Italia, nel 2015, ci sono state 5.080 vittime, e 6 su 10 sono bambine e ragazze. Cresce in modo esponenziale la pornografia minorile: in 5 anni +543% dei casi, e sono femmine l’81% delle vittime. Secondo i dati della Polizia di Stato, negli ultimi cinque anni il numero di vittime minorenni di reati è passato dai 4.946 del 2011 ai 5.080 del 2015. Si conferma il dato sulla prevalenza del sesso femminile tra chi subisce abusi e violenze: bambine e ragazze sono il 60%, ma diventano l’87% quando si tratta di violenze sessuali e il 91% dei minori nel giro della produzione di materiale pornografico.
In calo le violenze sessuali
Se in termini generali negli ultimi cinque anni il numero delle vittime di reati ha segnato un aumento del 3%, si registra un balzo a tre cifre nella pornografia minorile che si conferma uno dei settori di sfruttamento più «richiesti dal mercato». Incremento a tre cifre (+148%) anche per gli atti sessuali con minori di 14 anni, o minori di 16 nel caso di parenti stretti e affidatari: sono state 411 le vittime nel 2015, e il 78% sono femmine. Segnano un calo invece le violenze sessuali e quelle aggravate (-26% e -31%), ma in termini assoluti (908 minori nel 2015, per oltre l’82% femmine) costituiscono le tipologie con maggior numero di vittime dopo i maltrattamenti in famiglia. Tra i nemici più feroci delle bambine e delle ragazze ci sono i loro coetanei: in carico ai servizi sociali ben 817 minori maschi condannati per violenze sessuali. «I numeri sono impressionanti e non lasciano spazio a dubbi», commenta Raffaele K. Salinari, presidente di Terre des Hommes: «La prevenzione della violenza sui minori deve essere una priorità delle istituzioni. Bisogna abbattere gli stereotipi di genere».
Le giovani migranti prime vittime
La violenza su minori è «il pane quotidiano delle giovani migranti in fuga da conflitti, dittature e miseria». Lo sottolinea il dossier di Terre des Hommes. Nei lunghi viaggi per raggiungere l’Europa, sono poche le donne e le ragazze che non abbiano subito abusi sessuali. Molte, allettate da false promesse, finiscono nel giro della prostituzione. Tante le ragazzine che arrivano incinte sulle nostre coste. Tutte hanno subito traumi da privazioni e violenze e necessitano di un’assistenza psicologica specifica. È questo il percorso che segue Terre des Hommes con i minori non accompagnati nell’ambito del progetto “Faro”, che mette l’attenzione sulle principali violazioni dei diritti di bambine e ragazze migranti e promuoverne gli interventi per la loro protezione. Nei Paesi in guerra, come Iraq e Siria, migliaia di donne e ragazze sono ridotte a schiave dei combattenti. I bambini e le bambine “prede di guerra” vengono rapiti o arruolati con la forza da eserciti regolari e gruppi ribelli. In altri casi, però, i più piccoli finiscono con l’imbracciare un fucile perchè spinti dalla povertà, dall’esclusione sociale o dal desiderio di vendetta per le violenze subite dalla loro famiglia. Un’altra piaga infantile che si è acutizzata con il conflitto – segnala sempre il dossier – è quella dei matrimoni precoci, che coinvolge moltissime ragazzine profughe siriane.
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10 Ottobre 2016
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