Una guerra da ridere per Benicio Del Toro

CINEMA Il cadavere di un obeso infondo a un pozzo;  la corda per tirarlo fuori che non si trova; un pallone della discordia e molte mucche e mine. Insomma, è dura la vita di 4 cooperanti nel mezzo del conflitto in Bosnia impegnati in una mission impossible: far ridere della guerra. Lo spettatore vedrà la missione compiuta dal 10 dicembre quando sarà nei cinema “Perfect Day” by Fernando Leon de Aranoa, con Benicio Del Toro, Tim Robbins e Olga Kuylenko.
Del Toro, come si è trovato in un film che racconta la guerra in Bosnia con ironia ma senza omettere nulla, partendo dal pensiero che tragedia e sangue li abbiamo già visti?
A mio agio. Ammiro molto il lavoro delle Ong e quando ho ricevuto questa sceneggiatura  mi sono sentito davvero motivato. Avevo la possibilità di portare sotto i riflettori il lavoro di queste persone non valorizzate che affrontano ogni giorno la violenza senza nulla in cambio.
Che personaggio ama  interpretare?
In qualunque contesto, amo quelli che combattono contro cose più grandi loro, spesso in modo comicamente drammatico, quelli che tentano sempre anche se sanno che potranno ottenere solo una parte di ciò che vogliono. La forza sta proprio nella consapevolezza che le vittorie non si ottengono in un solo giorno. 
Lei cavalca tra blockbuster e film autoriali. È una scelta?
Sì, adoro passare da un blockbuster a film autoriali: il primo ti dà visibilità ma si dimentica, mentre il piccolo film spesso resta perché ha molto da dire. SILVIA DI PAOLA