Il bracconaggio fa affari miliardari
ROMA Ogni anno migliaia di rinoceronti, tigri, elefanti, gorilla e altri animali vengono massacrati in tutto il mondo per rivendere le loro pelli, ossa, carne e persino il sangue. Basti pensare che quasi il 70% degli elefanti di foresta sono stati sterminati negli ultimi 10 anni. Un mercato illegale che vale oltre 23 miliardi di dollari all’anno e che mette a rischio anche la sicurezza dei nostri Paesi finanziando terrorismo, gruppi armati e droga. A lanciare l’allarme è il Wwf che, rielaborando l’ultimo Indice del Pianeta Vivente con la Zoological Society di Londra, denuncia in 40 anni la perdita del 52% delle popolazioni di numerose specie di vertebrati.
Ogni giorno addio a 70 elefanti
I numeri del bracconaggio sono stati resi noti in occasione lancio della Campagna #diamovoce del Wwf. La si può sostenere con una donazione o diffondendola con i materiali disponibili sul sito wwf.it/diamovoce. Questa la situazione del bracconaggio: ogni giorno perdiamo più di 70 elefanti e 200.000 squali. Ogni settimana 3 tigri e 20 rinoceronti. A questi si aggiungono, a casa nostra, più di 400 lupi massacrati dai bracconieri con armi da fuoco, trappole e veleni. Dal 1970 ad oggi le tigri sono crollate da 38.000 a 3.200 esemplari, mentre la sottospecie indocinese è prossima all’estinzione: dei 1.800 individui presenti negli anni ’90 ne sono rimasti 350. La geopolitica del bracconaggio tocca tutti i continenti: dalla Cambogia all’Indonesia, dall’Amazzonia alla Russia passando per Kenya, Mozambico, Tanzania e Congo.
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