Berrini propone sconti a chi riporta le auto in centro
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MOBILITA’ L’architetto Maria Berrini dal 2011 dirige AMAT (l’Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio del Comune di Milano), il braccio operativo e scientifico della rivoluzione sharing di Milano. A lei abbiamo chiesto dove andrà l’auto condivisa.
Presidente, come vede il futuro del car sharing? Si arriverà a utilizzo anche di lungo periodo?
Il futuro dipende da operatori e utenti, dal modo in cui domanda e offerta sapranno incontrarsi. È certo che l’Amministrazione può e vuole giocare un ruolo. Miriamo a consolidare i servizi e la loro qualità con un orizzonte temporale di più lungo termine, eventualmente affinando lo strumento in modo coerente agli obiettivi di pubblico interesse.
Il car sharing sarà sempre più complementare a Tpl e taxi?
Vogliamo facilitare gli operatori nell’uso di tariffe, abbonamenti e sistemi di pagamento sempre più integrate tra loro e con altri servizi pubblici, come Tpl, taxi e Bikemi. Pensiamo all’integrazione tra sistemi “a parcheggio fisso” o a “flusso libero. Potremmo per esempio valutare come “premiare” chi utilizzi sistemi e tariffe diversificati e mirati agli obiettivi di pubblico interesse.
In ottica di “città metropolitana”, come si risolve la questione delle auto lasciate in periferia di notte? Aumentando e flotte?
L’interesse a coinvolgere l’area metropolitana noi l’abbiamo chiaramente espressa, facilitando l’incontro tra operatori e comuni e inserendo incentivi economici. Ma crediamo che ora stia agli operatori valutare soluzioni sostenibili. Per noi non è tanto l’aumento delle flotte la risposta (diseconomico e ingombrante), ma suggeriamo di valutare una soluzione basata sugli incentivi economici. Per esempio minuti gratis per chi “riporta” le auto verso il centro la mattina presto.
Capitolo prezzi: è giusto che siano una via di mezzo tra il biglietto urbano e il taxi?
Ci può essere un mix di ragioni che può spingere gli operatori ad abbassarli. A noi interessa che i prezzi siano lo strumento per convincere sempre più persone a liberarsi e liberarci delle auto in proprietà. ANDREA SPARACIARI
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