Raf torna agli anni ’80 “Il pop ha detto tutto”

ROMA  «La musica è morta”. Ci va giù duro, Raf, nel descrivere un mondo artistico privo di novità: «Quando ho iniziato c’erano stimoli e innovazione. Oggi il pop ha detto tutto”, spiega. 
Opinione coraggiosa, ancor più quando si sta per pubblicare, martedì, un nuovo cd, “Sono io”, che da lunedì presenterà in un instore tour. 
Un disco dal sapore anni Ottanta, con tante canzoni d’amore, un ritratto autobiografico (“Sono io”), la cover di “Rose rosse” e un pezzo, “Pioggia e vento”, sul dramma dei migranti: «Nella mia carriera ho spesso trattato temi sociali. Dalla crisi all’ecologia ai migranti: argomenti purtroppo sempre attuali». 
L’album è stato scritto e registrato negli Usa: «E così ho visto da lontano l’Italia, che in tutti questi anni ha perso tante occasioni di diventare un Paese moderno e davvero leader. Per fortuna all’estero ci amano, una bella sorpresa». 
Un po’ controvoglia torna sull’ultimo Sanremo, dove è stato eliminato con “Come una favola”: «Stavo male e ho cantato lo stesso. Chi mi ha massacrato di più è stata la giuria degli esperti: mi hanno dato “zero”, non lo meritavo. Mi ha consolato la solidarietà dei colleghi».
Ultima “zampata” sui talent: «I gruppi di lavoro mettono in bocca a giovani inesperti cose inadatte. Ecco perché in pochi resistono e vanno avanti».
DIEGO PERUGINI