La Buona Scuola ottiena la fiducia in Senato
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ROMA Come ci si attendeva, la riforma della “Buona Scuola” ha superato ieri l’esame di Palazzo Madama. Ieri infatti il Senato ha dato semaforo verde alla fiducia sul maxiemendamento sostitutivo del ddl e che è stato presentato due giorni fa dai relatori, Francesca Puglisi del Pd e Franco Conte di Ap. I voti a favore sono stati 159 (due in meno della maggioranza assoluta), quelli contro 112. Nessun astenuto (alcuni dissidenti del Pd hanno preferito non partecipare alla votazione). Ma quella di ieri è stata una giornata all’insegna delle proteste: al momento del pronunciamento dell’esito della votazione da parte del presidente del Senato, Pietro Grasso, una selva di fischi si è levata dai banchi dell’opposizione mentre molti insegnanti, riuniti fuori Palazzo Madama, “invadevano” la vicina piazza Navona con cori e striscioni. Alcuni si sono anche incatenati all’ingresso del Senato. Le levate di scudi sono andate avanti tutta la giornata.
“Funerale della scuola”
Il Movimento Cinque Stelle ha celebrato il funerale per la scuola con lumini rossi e lutto al braccio, Sel ha fatto risuonare insistentemente i fischietti. La Lega ha invece esposto cartelloni irridenti contro il premier ed il Governo. In mattinata, dopo che il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha posto la questione di fiducia, hanno dato il via alle proteste anche sindacati e studenti con una serie di “blitz” al Ministero dell’Istruzione e in altri luoghi simbolo di Roma (come il Colosseo).
A questo punto il provvedimento – che prevede, tra le altre cose, l’assunzione di circa 100mila precari e più poteri ai presidi nella gestione degli insegnanti – ha la strada spianata: passerà alla Camera, dove dovrebbe approdare il prossimo 7 luglio per l’approvazione definitiva (un passaggio più che altro formale).
«Il provvedimento è molto chiaro, i soldi sono lì, ci sono tre miliardi dal prossimo anno. Confermiamo le 100 mila assunzioni», ha rimarcato a fine giornata il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini.
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