Cinema/Sei vie per Santiago
7:23 pm, 26 Maggio 15 calendario

Lydia B. Smith: “Ecco i miei sei cammini”

Di: Redazione Metronews
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ROMA Che cosa potrebbe spingerti a camminare per circa 800 chilometri? Di certo il desiderio: di cambiare qualcosa nella tua vita o di inventarti un’altra vita. Il punto di partenza per le migliaia di persone che partono dal nord della Spagna per percorrere il Cammino di Santiago è questo. Percorso religioso e ateo, materiale e spirituale, che si fa da soli o in compagnia e persino con bimbi al seguito, con enormi zaini o con piccole borse, faticoso e travolgente perché «se cammini per quelle strade e dentro quella natura per miglia e miglia e incontri molti altri che lo fanno per motivazioni diversissime dalle tue ma nelle tue condizioni non puoi non tornare con un’altra visione del mondo».
Parola dell’americana regista e produttrice Lydia B. Smith  a Roma per presentare il suo pluripremiato “Sei vie per Santiago” (da giugno al  cinema) e che questo viaggio l’ha fatto davvero.
L’idea di una storia itinerante che partisse da questo viaggio che fanno migliaia di persone da secoli è nata allora? 
No, quando ho fatto il Cammino nel 2008 non volevo girare un film su questo, anche se in molti mi incoraggiavano. Solo dopo il ritorno ho cominciato a pensarci perché volevo coinvolgere delle persone che avevo incontrato.
Sul Cammino di Santiago sono stati girati molti film, persino “La via Lattea” di Bunuel. Ci ha pensato?
No. Sembra strano ma l’unico film a cui ho pensato è stato “La marcia dei pinguini”: anche loro fanno migliaia di chilometri per creare nuove vite. 
Come ha scelto i personaggi? 
Quasi tutti hanno davvero fatto il Cammino. Chi per sfida, chi per fede, chi per ritrovare se stesso, chi per fuggire dalla tristezza.
SILVIA DI PAOLA 
 

26 Maggio 2015
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