La Giovinezza
9:01 pm, 20 Maggio 15 calendario

Sorrentino, un film per esorcizzare la paura

Di: Redazione Metronews
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FESTIVAL La differenza tra la giovinezza e la vecchiaia?  È un cannocchiale: «Da giovane ci guardi dentro e tutto sembra vicinissimo, da vecchio invece tutto ti sembra lontanissimo». Cosi sintetizza il regista che ha la faccia di Harvey Keitel in “Youth. La Giovinezza” di Paolo Sorrentino (da oggi  in sala), terzo film italiano in concorso al festival di Cannes, accolto ieri da applausi e qualche fischio. Keitel, affiancato da Michael Caine e Rachel Weisz, Paul Dano e Jane Fonda, mentre cerca il finale del suo film-testamento (che non si farà) rimescola passato e presente, giovinezza lontana e morte incombente in questo film dedicato a Francesco Rosi («Perché l’idea è partita da un suo ricordo di giovinezza una sera a cena», dice Sorrentino) e che per il regista è un esorcismo.
Che cosa significa?
Per me il calcolo del tempo che passa e del tempo che mi rimane era un’ossessione e devo ammettere che dopo questo film, forse, l’ho superata. Come se avessi esorcizzato l’idea non tanto della morte, ma del tempo che finisce, dell’invecchiamento che è di fatto il tema del film, quello di cui volevo parlare.
Perché titolarlo “La giovinezza”?
Perché la giovinezza è la sola cosa che presuppone un vero futuro. E non è per forza legato al fatto anagrafico, sia chiaro. È legato alla predisposizione della nostra mente. Se hai la giovinezza nel cuore, vai avanti, altrimenti sei destinato a fermarti in ogni caso, a prescindere dall’età.
Quindi il film è carico di sorriso più che di malinconia?
Il film vuole essere ottimista, forse aiuterà altri a superare certe paure. È una dichiarazione d’amore alla vita. SILVIA DI PAOLA
 

20 Maggio 2015
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