Elizabeth Banks torna a cantare

CINEMA Che cosa non si fa per vincere una gara “a cappella”. Alle Bellas può accadere di tutto, anche di ritrovarsi su un palcoscenico a genitali scoperti davanti al presidente Obama. Rieccoci nell’universo di Beca (Anna Kendrick), Ciccia Amy (Rebel Wilson), Chloe (Brittany Snow) e tutte le altre Barden Bellas, cantanti a cappella  già protagoniste del primo “Pitch Perfect” (in Italia arrivato col titolo “Voices”), successone negli States. Per questo ora siamo al number 2, a “Pitch Perfect 2” (al cinema dal 28 maggio). Ce ne parla Elizabeth Banks, interprete, produttrice ma stavolta anche regista, venuta a Roma per presentarlo. 
Si aspettava questo grande successo dal primo film?
Non avevamo grandi aspettative, volevamo fare solo un film su un gruppo di ragazze amiche che cantavano a cappella e nulla più. E poi abbiamo scoperto che  piaceva moltissimo. Non solo negli Stati Uniti.
Che cosa le piace del canto a cappella?
Il canto a cappella è una forma d’arte straordinaria perché evolve costantemente, anche se è una forma antica. E poi ormai è entrata a far parte della musica pop e riesce ad esprimersi in un’enorme varietà di generi.
Cosa deve aspettarsi il pubblico?
La risata contagiosa. Amo moltissimo far ridere, mi viene naturale e sul set ho cercato di mantenere aperto lo spazio anche alle improvvisazioni. È questa la mia idea sulla vita: se la guardi dalla giusta angolazione è divertente.
E continuerà a fare la regista?
Sì, ho amato farlo, vorrei che anche la mia esperienza servisse a invogliare altre donne su questa strada. E mi piacerebbe girare in Italia, ho fatto qui la luna di miele…
SILVIA DI PAOLA