La magia degli Steel Pulse con il reggae contaminato

ROMA Una delle realtà storiche della scena reggae mondiale stasera alle 22,30 sul palco dell’Intifada. Nel centro sociale di via di Casalbruciato fa tappa il tour degli Steel Pulse, formazione nata a Birmingham nel 1975 dall’incontro fra il cantante David Hinds, il chitarrista Basil Gabbidon e il bassista Ronnie “Stepper” McQueen. Provenienti da famiglie operaie immigrate indiane, musicalmente autididatti, hanno messo a punto la loro miscela musicale traendo ispirazione da gruppi e artisti giamaicani come Bob Marley & The Wailers e Burning Spear. Hanno cominciato a suonare le radici autentiche del reggae contaminandole col jazz e la musica latina. Il gruppo- che si completò con l’inserimento del batterista Steve Nisbett, del tastierista Selwyn Brown, del percussionista Alfonso Martin e della futura prima voce del gruppo Michael Riley- ha debuttato nel 1978 con l’album “Handsworth Revolution”, uno dei classici della storia del reggae. Gli Steel Pulse, vincitori sul finire degli anni ’70 di un Grammy Award, più volte al fianco di artisti come Bob Marley e Police, in occasione del loro 40esimo anniversario, saranno in scena con un live interamente dedicato proprio al loro memorabile disco d’esordio. Il concerto si terrà sul palco all’aperto, o al coperto solo in caso di condizioni meteo avverse. Ingresso 12 euro.
STEFANO MILIONI