Al Nord la ’ndrangheta padrona del territorio
Milano C’è anche un minorenne tra le 40 persone arrestate nell’operazione contro la ’ndrangheta coordinata dalla Dda milanese nelle province di Milano, Como, Lecco, Monza-Brianza, Verona, Bergamo e Caltanissetta. E per la prima volta è stata filmata dai Ros una cerimonia di affiliazione di un clan – con citazione di Mazzini e Garibaldi – finora raccontata solo dai collaboratori di giustizia. «Per la prima volta la sentiamo dalla voce dei mafiosi, e attenzione, non siamo a Reggio Calabria ma nella ridente provincia del Nord, nelle zone del Comasco e del Lecchese», ha commentato il procuratore aggiunto Ilda Boccassini. In tutto sono 35 le persone in carcere, tre ai domiciliari, che devono rispondere di associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi.
Oltre 500 episodi intimidatori
L’operazione, iniziata a fine 2012, ha riguardato tre “locali” della ’ndrangheta radicate nelle province di Como (Cermenate e Fino Mornasco) e Lecco (Calolziocorte), con diffuse infiltrazioni nel tessuto locale e saldi collegamenti con le cosche calabresi di origine. Sono stati accertati ben 500 episodi intimidatori avvenuti tra il 2008 e il 2014.
Una forza senza freni
E la forza che l’organizzazione sta acquisendo al Nord sembra senza freni: da fine 2012 all’estate scorsa gli atti intimidatori e incendiari si sono moltiplicati. Nell’inchiesta il “vocabolario” degli affiliati emerge con evidenza nelle oltre 800 pagine dell’ordinanza, così come le intercettazioni restituiscono l’immagine di un’organizzazione ancorata a vecchi riti, ma che mantiene dietro queste forme un «forte potere di intimidazione», come ha sottolineato il procuratore capo Bruti Liberati. Un mondo “arcaico” con mani ferme negli affari: dalle estorsioni sino alla vendita di armi.
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