Infortuni
8:38 pm, 11 Novembre 14 calendario

La A perde pezzi “Tutta colpa dell’estate”

Di: Redazione Metronews
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calcio Le infermerie non sono mai state così affollate. Dalla capolista fino al fanalino di coda, infatti, non c’è squadra che non debba fare i conti con l’emergenza infortunati: un mese fa erano 21, oggi sono  addirittura 47, di tutte le squadre e con una netta tendenza a fermarsi a causa degli adduttori. Tra “degenti” più noti D’Ambrosio, Jonathan e M’Vila (Inter), Asamoah, Barzagli, Caceres (Juve), Keita (Lazio), De Jong e Abate (Milan), Maicon,  Astori e Castan  (Roma), Botta (Chievo), Bovo e Basha (Torino). L’ultimo è il partenopeo Insigne (rottura del crociato del ginocchio destro).   Una tendenza in crescita rispetto agli anni passati alla quale il Professor Ernesto Alicicco, per 21 stagioni medico sportivo della Roma, prova a dare una spiegazione.
Professore, la Serie A è falcidiata dagli infortuni
Colpa della preparazione affrettata. È come il rodaggio dell’auto, se lo fai troppo in fretta  sono guai.
Meglio il ritiro fra le montagne?
Certo, ma da solo non basta. Bisogna svolgere un controllo continuo. Alcuni guai muscolari si possono prevedere.
Soldi a parte,  servonole tournée estive?
Assolutamente no, io sono un tradizionalista. Prima bisogna abituare l’organismo allo sforzo, poi tararlo sulle partite.
Le rose ampie non dovevano ridurre i ko?
Il turnover è importante, ma è anche una favola. La partita è più uno stress psichico che atletico. Soprattutto se si continua a sostenere che tre gare in otto giorni sono pesanti. È come dire a un lavoratore: Ma come, anche oggi vai in ufficio?
Quali sono i rischi di una preparazione sbagliata?
Traumi muscolo-tendinei, ma ci si abitua. Per intervenire in corsa, però, bisogna fare test e capire di cosa ha bisogno ogni calciatore.
ANDREA ROMANO

11 Novembre 2014
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