Jarmush racconta l amore tra vampiri

Amarsi a cavallo dei secoli. Lui è un musicista underground cullato dalla depressione, lei una viaggiatrice amante di ogni arte. Uniti dall’amore e dal fatto di essere vampiri. Sono gli Adamo ed Eva (Tom Hiddleston e Tilda Swinton) di “Solo gli amanti sopravvivono”, nuovo lavoro di Jim Jarmush che torna al cinema dal 15 maggio. Ma è il poeta  Jarmush e del fantasy non sa che farsene.
Lui racconta la vita e i battiti. Veri, sudati, selvaggi e sofisticati insieme tra Tangeri e Detroit e quasi del tutto di notte. Ma chi sono i vampiri del regista? «Sono l’archetipo degli outsider, bohèmien, intelligenti, coltissimi, sofisticati, ma ancora pieni del loro istinto animali», spiega Jarmush.
«Ma anche l’archetipo degli amanti che attraversano il mondo e il tempo in lungo e in largo e sopravvivono, ma insieme». Il film è il racconto di un’amore unico, come spiega ancora il regista: «Questa è una storia d’amore, ma anche la storia di due outsider d’eccezione che, dato il loro inusuale punto d’osservazione, hanno una visione molto vasta della storia naturale e umana, dai sui risultati più sbalorditivi, ai fallimenti e alle tragedie». 
Ma perchè chiamarli proprio Adamo ed Eva? «Perchè la sceneggiatura è ispirata all’ultimo libro di Mark Twain, “I diari di Adamo ed Eva”. Sono loro stessi metafore della vita umana, fragili e in pericolo, esposti alle forze della natura e all’irresponsabilità di chi detiene il potere. La domanda è: riusciranno a sopravvivere mentre il mondo moderno crolla?».
Silvia di Paola