12:03 am, 13 Gennaio 14 calendario

L Officina musicale di Massimo Nunzi

Di: Redazione Metronews
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Roma. «A Roma  succede poco a livello di incrocio e sperimentazione pura. Sentivo il bisogno di incontrare e scambiare fluidi creativi con una formazione atipica come l’Orchestra Operaia, facendo incrociare “vecchie volpi” e giovani virgulti». Queste le parole del trombettista e compositore Massimo Nunzi (nella foto) per introdurre l’Orchestra Operaia, ensemble di sua creazione che da oggi ogni lunedì al Lian Club darà vita a Officina Musicale, progetto di incontri inediti e sperimentali fra la formazione e artisti noti ed emergenti della scena musicale italiana (primo ospite stasera Niccolò Fabi). Qual è l’idea alla base dell’Officina Musicale?Tutti i lunedi un repertorio nuovo. 240 arrangiamenti nuovi per 24 artisti da qui a giugno. Molte donne compositrici. Un modo per mettersi alla prova.  Cercare nuovi punti di vista. Niccolò Fabi riletto da un’orchestra è curioso, credo.Quali sono, oltre a Fabi, gli artisti con cui suonerà l’Orchestra?Tante donne che scrivono musiche bellissime, Pilar, Ilaria Graziano, Diana Tejera. Registi ventenni come Tiziano Panici che interagirà con noi, Ettore Fioravanti, jazzista di vaglia e molti altri, Pino Marino, Stefano Scarfone, Francesco Forni…Da “creatore”  di orchestre ha un punto di vista privilegiato sulla preparazione dei giovani musicisti italiani: qual è la situazione?Oggi se sei giovane e fai musica sei in una brutta posizione. Non c’é modo di sperimentare momenti di pura espressione creativa. Da ragazzino io ho jammato con Chet Baker, Dizzy Gillespie, Don Cherry. Giravano nei club romani. Oggi che fa un ragazzo? Cover band perché i padroni dei locali non danno il palco. Le giovani generazioni non hanno modo di poter sbagliare. I ragazzi non hanno chances. L’Orchestra Operaia è una possibilità di crescita esponenziale. Potrebbe essere un  “concept” esportabile.A suo parere la crisi economica si riflette anche sulla situazione musicale?Da morire, se non fai pubblico non suoni. Quindi lavorano solo 10 musicisti. Sempre gli stessi.Quale consiglio darebbe oggi a un giovane musicista?Usare i Low Cost e partire. Oppure creare realtà autonome e autogestite. Sennò non crescerà mai e magari smetterà.
 
(Stefano Milioni)
 

13 Gennaio 2014
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