La pietra dell’Altare di Stonehenge arrivò via mare da 750 chilometri di distanza
Uno dei più grandi megaliti posti al centro di Stonehenge, il misterioso complesso preistorico di pietre nel Sud dell’Inghilterra, proviene dal Nord della Scozia e non dal Galles sud-occidentale come si era ipotizzato sino ad ora. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature l’Altar Stone ha dunque viaggiato per circa 750 chilometri e questo testimonia un’organizzazione assai avanzata della società neolitica britannica. L’origine dell’Altar Stone, un massiccio megalite di arenaria centrale e disteso, è rimasta a lungo incerta. Analizzando l’età e la composizione chimica di zirconi, apatite e rutilo all’interno dei frammenti si è scoperto che questi minerali derivano principalmente da fonti mesoproterozoiche e archeane, con una prevalenza di fonti dell’Ordoviciano medio. I dati hanno suggerito che l’Altar Stone abbia avuto origine da una regione cristallina della Laurentia, modificata da attività magmatica risalente a circa 460 milioni di anni fa.
La pietra dell’Altare di Stonehenge
Comparando queste età detritiche con i pacchetti sedimentari presenti in Gran Bretagna e Irlanda, è emersa una somiglianza notevole con l’Old Red Sandstone del bacino di Orcadia, nel nord-est della Scozia. Questo implica che l’Altar Stone, un blocco sagomato pesante circa 6 tonnellate, abbia fatto un lunghissimo viaggio. Data la difficoltà di trasportare un blocco così grande via terra, si ipotizza che sia stato trasportato via mare. Tale spostamento indicherebbe una capacità di trasporto interregionale già nel Neolitico.
Una ricerca basata sulla geologia
Stonehenge, situato nella piana di Salisbury e costruito a partire dal 3000 a.C., è composto da due principali categorie di pietre: le sarsen e le bluestone. Le sarsen, costituite da silcrete e provenienti in gran parte dai West Woods a circa 25 km a nord, sono i blocchi più grandi. Le bluestone, un termine generico per rocce estranee all’area locale, includono diverse litologie come tufi vulcanici, rioliti, doleriti e arenarie, alcune delle quali associate a cave neolitiche nella zona di Mynydd Preseli, nel Galles occidentale. Un’altra arenaria del Paleozoico inferiore, collegata sempre al Galles occidentale grazie a fossili di acritarchi, è presente solo come frammenti sparsi e potenzialmente in steli sepolte a Stonehenge.
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