Miguel Angel Zotto
10:48 pm, 29 Ottobre 24 calendario
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Angel Zotto: “Il tango? Un abbraccio che t’innamora”

Di: Redazione Metronews
Angel Zotto
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“Tango. Historias de Astor” al Teatro Olimpico di Roma con Miguel Angel Zotto.

«Il tango è un abbraccio ma non come gli altri. È un abbraccio che può farti innamorare. Per me il tango oggi è lo stesso di una volta, oggi chi si avvicina al tango è più preparato intellettualmente ma il tango è sempre un abbraccio, un contatto tra uomo e donna dietro cui sta una filosofia». Così risponde se gli si chiede che cos’è il tango Miguel Angel Zotto, emblema del tango argentino di oggi che torna in scena con un omaggio che tocca il cuore a quella leggenda che è Astor Pantaleon Piazzolla.

Miguel Angel Zotto e compagni

Al Teatro Olimpico, per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana (dal 31 ottobre al 3 novembre), arriva lo struggente “Tango. Historias de Astor”, da lui scritto, coreografato, danzato con la compagna di sempre Damiana Guspero e a altre 4 coppie di ballerini della Compagnia TangoX2 e della Zotto Tango Academy.

Spettacolo che riattraversa la vita del grande Piazzolla, il rivoluzionario padre del tango moderno e del suo mondo filosofico.

Si comincia dall’inizio…

«Ho conosciuto Astor Piazzola a Parigi nel 1989: tramite un amico comune si complimentò per un mio spettacolo. E non fu che l’inizio. In questo spettacolo attraverso la sua vita, dall’infanzia all’incontro col tango, dalle sue esperienze in varie orchestre alla direzione dell’Orchestra Fiorentina, alla messa in scena dell’importante Maria de Buenos Aires, e ripercorro la storia di un ballo che è l’essenza dell’Argentina. Un omaggio ad Astor Piazzolla, alla sua vita, alla sua scena, alla sua genialità: potrei dire che è un musical con la nostra coreografia, con orchestra live e con una chiusura in cui si danza in qualche modo con lui e si suona. Uno spettacolo carico di emotività, basato sulla sua vera storia che intreccia la mia e quella del poeta del tango Horacio Ferrer».

Il racconto di una rivoluzione…

«Sì, attraverso brani più famosi del suo repertorio, dove la tradizione si mescola all’avanguardia. Una rivoluzione che gli attirò critiche feroci dai tanti convinti che il tango fosse tradizione intoccabile, perfino Borges lo attaccò all’inizio anche se poi dovette ricredersi. Una rivoluzione che gli diede molte amarezze ma lui ripeteva: si renderanno conto di quel che ho fatto quando non ci sarò più». La storia di molte rivoluzioni.

29 Ottobre 2024
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