Milano
6:05 pm, 26 Ottobre 24 calendario
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Inchiesta sul furto in banche dati: Coinvolti Del Vecchio e Arpe

Di: S.Puzzo
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Un’inchiesta sul furto di “informazioni sensibili e segrete” ha coinvolto sei nomi di rilievo, tra cui Leonardo Maria Del Vecchio e il banchiere Matteo Arpe. Il Procuratore antimafia Melillo ha definito la situazione “estremamente allarmante”, mentre personaggi come Scaroni e Gorno Tempini sono stati spiati. Il Copasir si sta attivando sull’argomento.

Leonardo Maria Del Vecchio, uno dei sei figli del patron di Luxottica e presidente di Lmdv Capital, è coinvolto nell’inchiesta della Dda della Procura di Milano e della Dna su un’associazione criminale finalizzata all’accesso abusivo a sistemi informatici. Tra gli indagati figura anche il banchiere Matteo Arpe.

L’indagine riguarda un’organizzazione che mirava all’estrazione di informazioni segrete e sensibili conservate in banche dati strategiche nazionali come Sdi, Serpico, Inps, Anpr e Siva. Anche ex appartenenti a forze di polizia risultano coinvolti nell’indagine.

Secondo l’ordinanza del gip del tribunale di Milano, Del Vecchio avrebbe commissionato l’installazione di un captatore informatico nel telefono della sua fidanzata. Sebbene le intercettazioni illegali non siano state effettuate per motivi tecnici, a uno degli indagati è stato contestato il falsificare conversazioni per ottenere vantaggi economici.

Il gruppo operava attorno all’agenzia di investigazione privata Equalize, con l’obiettivo di trarre profitto dalla commercializzazione delle informazioni acquisite illegalmente. Tali informazioni venivano utilizzate per danneggiare competitor professionali ed imprenditoriali, colpire avversari politici e influenzare settori chiave come politica e imprenditoria.

Un gruppo composto da oltre cinquanta persone è stato indagato per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati informatici, corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio, favoreggiamento personale e altri reati. Il modus operandi del gruppo, descritto in un’ordinanza di oltre 500 pagine, consisteva nella produzione di report e dossier contenenti informazioni raccolte in modo abusivo e illecito, successivamente camuffate e presentate come notizie giornalistiche, su mandato dei propri clienti o su richiesta degli affiliati, tra cui Enrico Pazzali.

Il socio di maggioranza di Equalize avrebbe utilizzato le relazioni prodotte nei suoi rapporti con altre persone, tra cui il ministro del Turismo Daniela Santanché, il cui nome è menzionato nell’ordinanza ma che risulta estranea all’inchiesta condotta dalla Dda milanese e dalla Dna.

Nonostante la richiesta della procura di misure cautelari per Pazzali, il gip non le ha disposte in quanto il presidente della società Equalize si limitava sostanzialmente a una posizione di rappresentanza, lasciando l’operatività effettiva della società alle quattro persone agli arresti domiciliari. Queste quattro persone avrebbero messo in atto una strategia per escludere sempre di più Pazzali, mantenendolo all’oscuro delle reali attività e meccanismi della società.

L’agenzia di investigazione privata Equalize, di proprietà di Enrico Pazzali e dell’ex poliziotto Carmine Gallo, è stata al centro di un’inchiesta che ha coinvolto manager di aziende come Barilla ed Erg tra i suoi clienti. Secondo l’ordinanza che ha portato agli arresti domiciliari di alcuni membri dell’agenzia, un manager di Barilla avrebbe commissionato a Equalize l’acquisizione di tabulati telefonici per verificare sospetti di divulgazione di informazioni riservate ai media da parte di dipendenti dell’azienda.

Nel caso di Erg, un manager dell’azienda avrebbe richiesto ad Equalize di intercettare alcuni dipendenti sospettati di insider trading, in seguito a una segnalazione anonima.

Banca Profilo ha rilasciato una nota in cui conferma che il suo amministratore delegato, Fabio Candeli, ha stipulato un regolare contratto con Equalize per servizi professionali. L’istituto e il suo amministratore delegato hanno dichiarato di collaborare pienamente con le autorità inquirenti e sono certi di poter dimostrare la loro totale estraneità rispetto ai fatti contestati.

26 Ottobre 2024
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