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2:12 pm, 18 Ottobre 24 calendario

Tra storia e arte contemporanea torna a splendere la Loggia dei Vini di Villa Borghese

Di: Lorenzo Grassi
Tra storia e arte contemporanea
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Un luogo di delizia e di piacere, un “ovale dei gentiluomini” pensato per esaltare tutti i sensi: dallo scroscio dei giochi d’acqua del piccolo Ninfeo al sapore del vino, nettare degli dei; dall’impalpabile consistenza dei sorbetti di ghiaccio tritato, ben conservati dai gelidi rivoli di acqua che percorrevano il tavolo di marmo bianco, al profumo dei petali di fiore che, grazie ad un abile meccanismo, piovevano dall’alto sui commensali a fine banchetto. Tutto intorno il verde acceso degli alberi e un soffuso accompagnamento musicale. Con un viaggio nell’immaginario storico è tornata a splendere a Villa Borghese, dopo una prima fase di restauro, la Loggia dei Vini che dal 19 ottobre sarà aperta gratuitamente al pubblico (con orario dal giovedì alla domenica, dalle 9 alle 19 fino al 26 ottobre e dalle 9 alle 17 dal 27 ottobre al 26 gennaio 2025). Per l’inaugurazione è stato ideato anche un gelato al gusto di arancia e erba cedrina.

Tra storia e arte contemporanea

Un piccolo edificio nascosto ad un livello ribassato sul lato di via Pinciana, una originale ed elegante architettura a pianta ovale impreziosita da decorazioni e affreschi, edificata tra il 1609 e il 1618 per volontà del cardinale Scipione Borghese e dedicata a riunioni e feste conviviali durante il periodo estivo. Ma l’intervento – realizzato da R.O.M.A. Consorzio su donazione dalla società Ghella e promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dalla Sovrintendenza Capitolina (Direzione scientifica di Sandro Santolini), con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura – non si ferma al restauro. La Loggia dei Vini diventerà infatti il fulcro di un progetto d’arte contemporanea curato da Salvatore Lacagnina e denominato “Lavinia” (in omaggio a Lavinia Fontana, tra le prime artiste riconosciute nella storia dell’arte, presente nella collezione Borghese dai primi del Seicento). «Un intervento elegante – ha detto l’assessore alla Cultura, Miguel Gotor – che riafferma quella stratificazione artistica che rende Roma unica al mondo. Un importante tassello della riqualificazione del nostro patrimonio storico e artistico, in cui l’arte contemporanea si affianca al restauro di uno spazio pubblico».

Un passaggio sotterraneo

Così le opere “site specific” degli artisti Ross Birrell & David Harding, Monika Sosnowska, Enzo Cucchi, Gianni Politi, Piero Golia e Virginia Overton dialogheranno con lo spazio antico fino al 26 gennaio 2025 e altre ancora accompagneranno le ulteriori fasi di restauro previste nei prossimi due anni. In programma performance, laboratori ed attività didattiche con le accademie e le scolaresche. E in prospettiva c’è anche l’ipotesi di un percorso ipogeo: «La Loggia dei Vini fa parte di un complesso architettonico che comprende anche la sottostante Grotta, destinata alla conservazione dei vini – ha ricordato la direttrice della Direzione Patrimonio artistico delle Ville storiche della Sovrintendenza Capitolina, Federica Pirani – ed era collegata al Casino Nobile di Villa Borghese attraverso un passaggio sotterraneo che speriamo di poter ripristinare».

«Condividere con la comunità»

«Ghella ha fatto da apripista ad una nuova modalità di “donazione con prestazioni” prevista dal Codice degli appalti», ha sottolineato Pirani. «Per noi è stato un onore aver potuto donare questo restauro – ha detto il direttore dei Rapporti Istituzionali, Comunicazione e Sostenibilità di Ghella, Matteo d’Aloja – noi vogliamo essere differenti dal mecenatismo ora di moda delle aziende che comprano arte e se la mettono in casa. Noi vogliamo dare qualcosa al pubblico e legarlo al contemporaneo, come nel caso della Loggia dei Vini vogliamo condividere una meraviglia con la nostra comunità». «Crediamo nel valore della cultura e ci impegniamo da sempre ad esportarla nel mondo – ha aggiunto il Presidente e Amministratore delegato Enrico Ghella – credo che il nostro ruolo nella società non si debba limitare a costruire infrastrutture, ma debba farsi promotore di un nuovo modello di sviluppo, più sostenibile e orientato al benessere collettivo».

Il restauro prosegue

Da tempo chiusa al pubblico, dopo alcuni interventi compiuti nel corso del Novecento, la Loggia torna ora a rivivere al termine del primo dei tre lotti di restauro che ha interessato la volta interna, con le cornici in stucco e l’affresco centrale – realizzato dal pittore Archita Ricci e raffigurante “Il Convito degli dei” – i pilastri, danneggiati da infiltrazioni d’acqua e le scale d’accesso. I prossimi due interventi saranno dedicati alla restituzione degli intonaci dei pilastri interni e della parte esterna dell’edificio, al ripristino dell’emiciclo e della sua pavimentazione in cotto.

18 Ottobre 2024
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