Jasmine Trinca: «Interpreto la Montessori, femminista e innovatrice»
La storia di Maria Montessori, la figura che ha rivoluzionato l’educazione e l’approccio all’infanzia con il suo metodo oltre ad essersi fatta portavoce di un manifesto femminista e politico, è stata raccontata nella serie tv Mediaset da Paola Cortellesi. Ora quella figura è al cinema con il film “Maria Montessori – La nouvelle femme”, diretto da Léa Todorov che porta sul grande schermo un racconto al femminile e femminista con, al centro, una figura che ha precorso i tempi, lottando per l’eguaglianza di diritti in un mondo dominato da paternalismo e maschilismo. A vestire i panni della Montessori c’è Jasmine Trinca.
Trinca: «In questo Paese è in atto uno smantellamento della scuola»
«E’ in atto da tempo uno smantellamento della scuola e del sistema educativo – afferma l’attrice – . In questo Paese si è parlato di classi separate per distinguere la società produttiva da quella improduttiva e, quindi, chi sono gli “aristoi” che possono accedere al comando del mondo. E tutto questo va talmente contro quella che è l’idea dell’educazione non solo montessoriana, ma anche dei principi fondamentali dell’inclusione e della condivisione del mondo, che è appunto di tutti»
«La vita di Maria Montessori è l’esempio del privato che diventa pubblico»
«La vita di Maria Montessori è femminismo, è l’esempio del privato che diventa pubblico e politico. Agli inizi del ‘900 – racconta ancora Jasmine Trinca – decide di fare una scelta importante rinunciando alla propria maternità perché, nella società in cui viveva, una donna non sposata non poteva riconoscere un figlio. Assumere questa cosa pubblicamente, anche a scapito di un dolore profondissimo, voleva dire incarnare un’altra possibilità del femminile, che non è relegato alla cura privata, alla casa. E questo è un atto politico e femminista. Il film infatti si intitola “Montessori – La nouvelle femme”, che potrebbe suonare come manifesto, ma è invece un’espressione storicizzata. Era il modo in cui venivano descritte le donne di inizio ‘900, ovvero le donne emancipate».
«Per entrare nel personaggio ho percorso un viaggio fisico e intellettivo»
Per entrare nei panni di Maria Montessori, Jasmine Trinca racconta di aver «percorso un viaggio fisico ed intellettivo. Abbiamo lavorato non solo con dei bambini francesi che dovevano far finta di essere italiani, ma anche con bambini che avevano delle difficoltà di vario tipo. E’ stato un lungo processo – ricorda ancora l’attrice – che mi ha permesso di entrare nei panni di una maestra e di stabilire con una classe un vero e proprio rapporto. Non si è trattato solo di conoscere tutti profondamente, ma anche di togliere una parte di emozione che all’inizio mi dominava e diventare un po’ più autorevole, un po’ più Montessori».
«Maria Montessori ha lasciato in eredità libertà e inclusione»
L’attrice di “Supereroi” viaggiando per l’Europa con il film ha scoperto poi che la pedagogista «ha lasciato una traccia fortissima: generazioni di bambini e maestre e maestri continuano a seguire la sua strada. L’eredità che ha lasciato Montessori è un nuovo sguardo rivoluzionario sulla pedagogia e sull’educazione. Uno sguardo che non viene più dall’alto, come una vera e propria imposizione della parola, ma come un ascolto e un’osservazione dell’individuo che si ha di fronte. Ma anche questa idea di inclusione e di possibilità per chiunque di poter compiere un progresso».
Libertà che l’attrice vuole consegnare a sua figlia: «Tento di non trasmetterle insegnamenti e di lasciare che il suo percorso sia il suo percorso. Credo che l’esempio che siamo, nel bene o nel male, è la cosa che travasa nei figli, molto più delle nostre parole e dei vari manifesti che io ogni volta posso provare a fare a questa giovane donna. Ma permettere a un altro individuo di concepirsi come a sé è una consegna di libertà».
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