Tensione crescente in Medio Oriente
In quello che sembra essere un attacco da parte di Israele, una moschea nel centro della Striscia di Gaza è stata colpita durante la notte, causando almeno 18 morti secondo fonti sanitarie palestinesi. Nuove potenti esplosioni hanno scosso i sobborghi meridionali di Beirut da sabato sera per tutta la notte, mentre Israele ha ampliato i suoi bombardamenti in Libano, prendendo di mira anche un campo profughi palestinese nel nord per la prima volta, puntando sia ai combattenti di Hezbollah che a quelli di Hamas.
Alla vigilia dell’anniversario dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, Israele sta preparando la sua risposta all’Iran dopo i missili lanciati da Teheran contro lo Stato ebraico. Secondo alcuni funzionari americani, l’operazione israeliana sarebbe “imminente” e sarebbe “coordinata” con Washington, che però non vi parteciperà. Certificando il stretto contatto tra le forze armate israeliane e quelle americane è l’arrivo a Tel Aviv del Generale Michael Kurilla, capo del Centcom, il Comando Centrale degli Stati Uniti. Benjamin Netanyahu non lascia spazio a dubbi. “L’Iran”, dice, “ha lanciato centinaia di missili sul nostro territorio due volte, il più grande attacco missilistico balistico della storia. Israele ha il dovere e il diritto di difendersi e rispondere agli attacchi, ed è ciò che faremo.” La Repubblica Islamica, tuttavia, continua a parlare in modo deciso. “La nostra risposta a qualsiasi aggressione da parte del regime sionista sarà chiara, evidente e ancora più forte,” avverte il Ministro degli Esteri Abbas Araghchi.
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