Parma
1:22 pm, 20 Settembre 24 calendario

Neonati sepolti in giardino, domiciliari per la madre 21enne

Di: Redazione Metronews
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E’ accusata di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dal rapporto di parentela (commesso il 7 agosto scorso, ndr) per la morte di uno dei due neonati oltre che di soppressione di cadavere per un figlio e di occultamento di cadavere per l’altro (12 maggio, ndr)  Chiara Petrolini, la madre 21enne di Traversetolo, provincia di Parma ora agli arresti domiciliari. A renderlo noto è il procuratore capo, Alfonso D’Avino. Non è stata, invece, richiesta misura cautelare per l’omicidio del 12 maggio 2023, essendo ancora in corso gli accertamenti medico-legali.

Dall’esame del Dna entrambi i neonati erano figli del fidanzato della 22enne

L’esame del Dna del secondo neonato, il primogenito della 21enne arrestata, ha confermato che il padre dei due neonati morti è lo stesso. Si tratta del fidanzato “storico” della giovane studentessa, ormai ex, che ha sempre sostenuto, insieme alla sua famiglia, di essere all’oscuro di tutta la vicenda e che da giorni si è chiuso nel silenzio più ermetico.

Il Gip ha disposto per la madre 21enne i domiciliari

Il Gip, «condividendo la ricostruzione del pm, relativamente all’omicidio pluriaggravato del 7 agosto e la soppressione di cadavere del 12 maggio 2023, e ritenendo sussistenti le esigenze cautelari, ha disposto gli arresti domiciliari per l’indagata», ma ha derubricato il reato di soppressione di cadavere relativo al primo bimbo trovato ad agosto, che era seppellito quasi in superficie nel giardino della villetta, al reato di occultamento di cadavere».

La 21enne è agli arresti domiciliari nella villetta in cui abita con la famiglia, arresti ritenuti «dal Gip sufficienti a garantire le esigenze cautelari, sia perché si tratta della prima esperienza detentiva, sia in ragione del controllo che sarà esercitato dai familiari conviventi, ritenuto idoneo a neutralizzare il rischio che la ragazza cerchi di attirare nel suo domicilio degli estranei» spiega il procuratore capo.

Il procuratore: «Un fatto drammatico che suscita sgomento»

«Ci troviamo di fronte un fatto drammatico e che suscita sgomento, al di là della rilevanza penale», ha affermato il procuratore D’Avino, in una conferenza stampa. Lo sgomento è «per due bambini che non hanno potuto vedere la luce, per la famiglia di una ragazza. Per un giovane che per due volte ha dovuto rinunciare alla paternità. E sgomento anche per la ragazza, che al di là delle responsabilità penali che saranno accertate, pare difficilmente decifrabile e dovrà prendere coscienza di quel che è successo».

«Ci riserviamo di verificare se ha disturbi, per ora è prematuro»

«Ci riserviamo di verificare se ha disturbi – prosegue D’Avino -. Più che un problema di capacità o incapacità, è di personalità, è qualcosa che va approfondito perché ciò che ci ha veramente impressionato è il dato di una ragazza che viene descritta come normale, cordiale, che svolge un’attività che la porta quotidianamente a contatto coi bimbi: faceva la baby sitter e ha gestito quest’anno come responsabile un centro estivo per bimbi. Dall’altra parte questo comportamento, che lascia perplessi nel momento in cui si vede cosa fa dopo il parto e dopo aver sepolto il bimbo. Questo ci ha fatti rimanere quasi agghiacciati».

Dopo l’omicidio del secondo bimbo, la 22enne è andata dall’estetista e in diversi locali

Il procuratore D’Avino ha elencato cosa ha fatto la giovane subito dopo aver partorito e ucciso il figlio nella notte tra il 6 e il 7 agosto: «E’ andata dall’estetista, al bar, a mangiare una pizza in famiglia, poi in vineria e, alla chiusura, in un altro bar. Questo ci ha lasciato perplessi. La cosa trova riscontro nella verifica di quanto successo l’anno precedente: pochi mesi prima, dopo la morte del figlio, il pomeriggio e il giorno dopo era andata a fare shopping con le amiche e il solito giro per bar. Lei è sempre stata bene, da subito: la sera del parto viene fotografata e videofilmata in un locale mentre alza una sedia. Tutto questo potrà essere oggetto di valutazione per verificare la personalità, ma parlare di incapacità è prematuro».

Il bimbo è morto per il taglio sbagliato del cordone ombelicale

Il bambino partorito il 7 agosto da Chiara Petrolini e trovato seppellito il 9 agosto nella villetta di Traversetolo era nato vivo, in quanto aveva respirato. Secondo l’autopsia il neonato è morto perché il taglio del cordone ombelicale è avvenuto in modo sbagliato e in assenza di assistenza medica. Questo gli ha procurato una forte emorragia che ne ha causato il decesso.

La ragazza sostiene di aver fatto tutto da sola

Il parto sarebbe avvenuto la notte tra il 6 e il 7 agosto nella taverna sottostante la villetta dove Chiara vive con la famiglia. Il cordone ombelicale del bambino, la 21enne ha detto di averlo tagliato con un paio di forbici trovate nella taverna. La ragazza ha sempre sostenuto di aver fatto tutto da sola e che nessuno sapesse neanche delle gravidanze. «La ragazza – dice ancora D’Avino – dice che il bimbo non ha pianto e i genitori non hanno sentito nulla».

Di sicuro, secondo quanto affermato dal procuratore D’Avino, la 21enne avrebbe scavato con le sua mani la buca dove avrebbe poi sepolto il neonato. Così come la ragazza «non si è fatta scrupolo di usare droga (marijuana, ndr), alcol, fumo e sigaretta elettronica» durante la gravidanza. Sul computer della giovane sono state ritrovate ricerche su come abortire, come tagliare il cordone ombelicale e, addirittura, dopo quanto tempo un cadavere seppellito in terra inizi a sprigionare cattivi odori.

 

 

20 Settembre 2024
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