MO, nel raid su Beirut l’Idf uccide il comandante Hezbollah Aqil
Nove persone sono state uccise in un attacco che ha colpito una roccaforte di Hezbollah vicino a Beirut, e una fonte vicina al movimento libanese ha riferito della morte di uno dei suoi capi militari. Israele ha confermato un attacco “mirato” alla città. La fonte vicina a Hezbollah ha detto che il capo della forza Al-Radwan, l’unità d’elite del movimento, Ibrahim Aqil, è stato ucciso nel raid.
Aqil faceva parte del Consiglio della Jihad
Aqil, che faceva parte del Consiglio della Jihad, il massimo organo militare di Hezbollah, era ricercato dagli Stati Uniti (su di lui pendeva da anni una taglia di 7 milioni di dollari da parte del governo statunitense) per il suo ruolo negli attentati all’ambasciata statunitense a Beirut dell’aprile 1983, che uccisero 63 persone, e ai Marines statunitensi dell’ottobre 1983, che uccisero 241 militari. Era considerato il vice di Fouad Shukr, ucciso in un raid israeliano sempre nella periferia sud della capitale del Libano il 30 luglio scorso.
L’Idf: «Con Aqil uccisi altri comandanti che volevano occupare la Galilea»
Assieme ad Aqil, secondo l’esercito, sono stati uccisi i vertici dello schieramento operativo di Hezbollah e la leadership della Forza Radwan. “Aqil – dichiara l’Idf – e i comandanti che sono stati eliminati erano tra gli architetti del ‘piano per l’occupazione della Galilea’, in cui Hezbollah progettava di fare incursioni in territorio israeliano, occupare le comunità della Galilea, assassinare e uccidere innocenti, in modo simile a quello che l’organizzazione terroristica di Hamas ha compiuto nel massacro del 7 ottobre”.
Aqil ucciso nel terzo raid aereo dell’Idf a Beirut dall’inizio della guerra contro Hamas a Gaza
Quello di oggi è stato il terzo attacco alla periferia meridionale di Beirut, una roccaforte di Hezbollah, rivendicato o attribuito a Israele da quando il movimento islamista libanese sostenuto dall’Iran ha aperto il fronte del Libano meridionale quasi un anno fa, “a sostegno” del palestinese Hamas nella sua guerra contro Israele nella Striscia di Gaza.
Il raid israeliano di oggi ha provocato 9 morti e 59 feriti
Secondo il ministero della Sanità libanese, il raid israeliano ha provocato 9 morti e 59 feriti. Oggi l’Idf ha annunciato che a metà giornata erano stati lanciati circa 140 razzi dal Libano verso Israele. Hezbollah ha rivendicato la responsabilità del lancio di razzi contro diversi siti militari israeliani, tra cui una base di intelligence.
Il primo raid israeliano sulla capitale libanese ci fu il 2 gennaio
Il primo raid israeliano sulla capitale libanese risale all’inizio dell’anno, al 2 gennaio, e coincide con il primo leader di alto rango di Hamas ucciso dall’inizio dell’operazione nella Striscia di Gaza. A essere eliminato è stato Saleh al-Arouri, numero due dell’ufficio politico di Hamas dal 2017, tra i fondatori delle Brigate Ezzedin al-Qassam e membro del politburo dell’organizzazione palestinese dal 2010. Nato ad Aroura, in Cisgiordania, nel 1966, era apparso insieme a Haniyeh nel video con cui la leadership del movimento palestinese celebrava in tv la notizia dell’attacco in Israele.
Hamas ha confermato che al-Arouri è stato ucciso insieme ad almeno altri due comandanti delle Brigate al-Qassam in un’esplosione alla periferia sud di Beirut e attribuita a un drone israeliano. Sulla testa dell’uomo, che era considerato anche l’elemento di raccordo di Hamas con Iran e Hezbollah, gli Stati Uniti avevano messo una taglia di cinque milioni di dollari.
Nel secondo raid del 30 luglio morì Hajj Mohsin
Più recente, il 30 luglio, il raid aereo israeliano che ha portato all’uccisione alla periferia sud di Beirut di Fuad Shukr, conosciuto anche come Hajj Mohsin, consigliere militare del leader del movimento sciita filo-iraniano Hassan Nasrallah per la pianificazione e la direzione delle operazioni di guerra.
Comandante di Hezbollah e numero due del gruppo, Shukr era considerato il responsabile della strage al campo da calcio di Majdal Shams nella quale hanno perso la vita 12 bambini drusi. Shukr era ritenuto dalle Idf il comandante del progetto missilistico di precisione di Hezbollah e si occupava quindi degli armamenti, missili a guida di precisione, missili da crociera, missili antinave, razzi a lungo raggio e droni. Era anche ricercato dagli Stati Uniti per il suo ruolo nel bombardamento del 1983 della caserma dei marines americani a Beirut e sulla sua testa c’era una taglia di cinque milioni di dollari. Sessant’anni, era il comandante militare più anziano di Hezbollah.
La riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà d’urgenza dopo gli attacchi con l’esplosione di cercapersone e walkie talkie che riaccendono i timori di una escalation. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ritarderà il suo previsto viaggio negli Stati Uniti a causa della situazione nel nord del Paese, ha annunciato un funzionario.
Israele aveva già intensificato ieri i raid aerei nel sud del Libano
Ieri sera, Israele ha intensificato i suoi raid aerei nel sud del Libano, affermando di aver preso di mira i sistemi di lancio dei razzi di Hezbollah e di aver colpito “circa 100 lanciatori” e altre infrastrutture “che rappresentano circa 1.000 cannoni”. Secondo l’agenzia di stampa libanese ANI, l’aviazione israeliana ha colpito la regione almeno 52 volte.
«Ho contato più di 50 raid», ha dichiarato Elie Rmeih, un negoziante 45enne di Marjayoun, la cui casa si trova in una zona esposta. Ha descritto «una scena terrificante che non abbiamo mai visto» da quando gli scambi di fuoco transfrontalieri tra Hezbollah e l’esercito israeliano sono iniziati nell’ottobre 2023.
Habib: «L’aggressione cyber-terroristica israeliana costituisce un crimine di guerra»
Secondo un funzionario della sicurezza libanese, i dispositivi di trasmissione utilizzati dai membri di Hezbollah «erano programmati per esplodere». Un’indagine preliminare delle autorità libanesi mostra che i dispositivi erano dotati di trappole esplosive prima di entrare nel Paese, secondo una lettera della missione libanese visionata presso le Nazioni Unite. Il capo della diplomazia libanese, Abdallah Bou Habib, ha annunciato che verrà presentato un reclamo al Consiglio di Sicurezza a seguito «dell’aggressione cyber-terroristica israeliana, che costituisce un crimine di guerra».
© RIPRODUZIONE RISERVATA