Omicidio Saman
3:12 pm, 22 Agosto 24 calendario

Caso Saman, sbarcata a Fiumicino la madre estradata dal Pakistan

Di: Redazione Metronews
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E’ sbarcata all’aeroporto di Fiumicino, Nazia Shaheen, la madre di Saman Abbas, arrestata il 31 maggio in Pakistan dove si era resa latitante. Nel dicembre 2023 era stata condannata all’ergastolo dalla Corte di assise di Reggio Emilia per l’omicidio della figlia uccisa a Novellara nel 2021, accusata dall’indagine della Procura e dei carabinieri.

La madre di Saman Abbas sarà trasferita nel carcere romano di Rebibbia

La donna, che ha già detto di voler rendere alcune dichiarazioni, sarà trasferita nel carcere romano di Rebibbia prima di essere reclusa nell’istituto penitenziario di Reggio Emilia a disposizione delle forze dell’ordine.

I genitori della 18enne uccisa a Novellara furono riconosciuti colpevoli dell’omicidio, come lo zio condannato a 14 anni di reclusione. Per i primi è stata riconosciuta la sola aggravante del rapporto di discendenza, mentre è caduta per tutti gli imputati quella della premeditazione. Assolti i cugini. Secondo i giudici di Reggio Emilia, come si legge nelle motivazioni della sentenza, non è escluso che a uccidere materialmente Saman fosse stata proprio la madre.

Per i giudici fu la madre ad uccidere la 18enne a Novellara

Per i giudici, infatti, Nazia Shaheen, ha “partecipato attivamente ai momenti in cui si è decisa la sorte” della figlia e la “decisione di uccidere la giovane ragazza è stata concordata dai genitori nel corso delle telefonate con Danish Hasnain (lo zio, ndr)” tanto che “si può affermare con sconfortante certezza che gli imputati – Shabbar Abbas e Nazia Shaheen (rispettivamente padre e madre della 18enne, ndr) abbiano letteralmente accompagnato la figlia a morire”, spiegano ancora le motivazioni della sentenza.

La soddisfazione di Nordio: «Passo avanti fondamentale»

“Con l’estradizione della madre di Saman Abbas, Nazia Shaheen, arrivata oggi in Italia dopo essere stata arrestata in Pakistan a seguito di un mandato di cattura internazionale – scrive in una nota il ministro della Giustizia, Carlo Nordio -, si compie un fondamentale passo in avanti per il percorso di giustizia per la giovane diciottenne di origini pakistane barbaramente uccisa il primo maggio del 2021».

“Si tratta di un risultato frutto di una intensa e proficua collaborazione del Ministero della Giustizia con il Ministero dell’Interno e il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale – conclude Nordio -, che rappresenta un efficiente esempio di sinergia istituzionale a servizio della giurisdizione. A nome del governo italiano voglio ringraziare le autorità pakistane per aver compreso l’importanza per il nostro Paese di assicurare una piena risposta di giustizia per un delitto che ha sconvolto le nostre coscienze”.

 

22 Agosto 2024
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