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10:37 pm, 29 Maggio 24 calendario
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Riforma della giustizia, via libera in Consiglio dei ministri

Di: Redazione Metronews
Riforma della giustizia
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Riforma della giustizia, via libera in Consiglio dei ministri. In 20 minuti approvato il testo. L’associazione nazionale magistrati boccia il disegno di legge.

Riforma della giustizia, via libera in Consiglio dei ministri

Un «provvedimento epocale», omaggio a Giovanni Falcone, «che alla separazione delle carriere era favorevole» e a Giuliano Vassalli, «padre del codice accusatorio al quale la riforma è ispirata». Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, non nasconde il suo compiacimento dopo il via libera del Consiglio dei ministri, in soli 20 minuti e con applauso finale di tutti i presenti, alla riforma della giustizia.

La separazione delle carriere dei magistrati tra giudici e pubblici ministeri il punto centrale del ddl costituzionale, che prevede poi il conseguente sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura, i cui membri, sia togati sia laici, saranno sorteggiati, e un’Alta corte disciplinare separata per giudicare i magistrati ordinari.

La contrarietà dell’Anm

Una riforma sulla quale aveva già più volte espresso la propria contrarietà l’Associazione nazionale magistrati, che oggi ha riunito in via d’urgenza la giunta esecutiva per «valutazioni e iniziative» e che il ministro invita ad «accettare il principio che la volontà popolare è sacra» dal momento che «se ci è stato dato il mandato di separare le carriere noi ubbidiamo alla sovranità che appartiene al popolo». L’Anm ha convocato d’urgenza per il 15 giugno un’assemblea straordinaria, per decidere quali iniziative intraprendere contro il disegno di legge.

Favorevoli gli avvocati

Storicamente favorevoli a separare le carriere di giudici e pm, invece, gli avvocati, convinti che sia l’unica strada per garantire effettiva terzietà del giudice e la parità tra accusa e difesa. Il governo, è l’auspicio espresso dal leader dei penalisti, Francesco Petrelli, «sappia coerentemente portare a compimento una riforma che l’avvocatura penale ha sempre ritenuto fondamentale», mentre per il presidente del Consiglio nazionale forense Francesco Greco la riforma è un «importante passo avanti verso il giusto processo».

Le novità della riforma

Ecco le principali novità introdotte dal Ddl, a firma della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del guardasigilli Carlo Nordio, un testo di 8 articoli che ne modifica 7 della Costituzione. Innanzitutto, carriere «distinte» per giudici e pm: da una parte i magistrati giudicanti, e dall’altra i requirenti. Dunque «la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere ed è composta dai magistrati della carriera giudicante e della carriera requirente», si legge all’incipit dell’articolo 3 del testo, un passaggio declamato testualmente da Nordio in conferenza stampa, per fugare ogni dubbio sul rischio che la novità possa intaccare autonomia e indipendenza dei pubblici ministeri.

Sono previsti due Csm, «il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente», entrambi presieduti dal Presidente della Repubblica, e i cui componenti, tutti e non solo i togati, come sembrava inizialmente, saranno estratti a sorte. Una soluzione, quella del sorteggio, che il ministro ha spiegato, riferendosi alla componente togata, come antidoto «alla degenerazione correntizia» che nell’organo di governo autonomo della magistratura ha dato in più occasioni pessime prove.

Ma i due Csm perdono la funzione disciplinare, che viene affidata a un’alta Corte, solo per la magistratura ordinaria, composta da 15 membri: 3 di nomina presidenziale, 3 sorteggiati da un elenco compilato dal Parlamento e 9 sorteggiati tra i magistrati.

29 Maggio 2024
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