Virus aviaria
5:24 pm, 13 Maggio 24 calendario

Il virus dell’influenza aviaria rilevato nelle acque reflue di 9 città del Texas

Di: Redazione Metronews
Virus aviaria
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Gli scienziati negli Stati Uniti stanno monitorando le acque reflue per individuare segni del virus dell’aviaria H5N1, in un momento in cui l’epidemia di questa influenza tra i bovini da latte americani continua a crescere. Con casi confermati in dozzine di allevamenti in nove Stati – e circa 300 persone sottoposte a test o monitoraggio dei sintomi dopo il rilevamento di un caso umano – i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno avviato una campagna di monitoraggio. E il virus dell’influenza aviaria è già stato rilevato nelle acque reflue di 9 città del Texas nel periodo tra il 4 marzo al 25 aprile, ovvero quando sono stati registrati i focolai di H5N1 negli allevamenti bovini e un caso umano. La notizia è stata diffusa dai ricercatori del Baylor College of Medicine (Houston). Secondo gli scienziati, «l’analisi del genoma delle sequenze riscontrate nelle acque reflue suggerisce l’origine aviaria o bovina dell’H5N1 ma non è stato possibile escludere altre potenziali fonti, in particolare l’uomo».

Virus aviaria più diffuso del previsto

«Prima nel latte, ora nelle acque reflue: è un pessimo segnale – ha sottolineato l’infettivologo Matteo Bassetti – che ci dice che il virus è molto più vicino all’uomo di quanto potessimo pensare fino a un mese fa». «La scoperta del virus dell’influenza aviaria H5N1 nelle acque reflue di 9 città del Texas è abbastanza preoccupante – ha commentato virologo dell’università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco – perché evidenzia un’enorme diffusione del virus. Una diffusione più ampia di quella fotografata dai contagi segnalati. Ciò porta ad ipotizzare casi sommersi, probabilmente anche nell’uomo. La trasmissione di questo virus all’uomo si è verificata tante volte in passato – ha aggiunto Pregliasco – bisogna prepararsi». «Noi dovremmo avere un piano pandemico aggiornato – ha ricordato l’epidemiologo Gianni Rezza – credo sia pronto, anche se non ancora approvato, mi sembra. Spero che avvenga presto, chiaramente con un finanziamento adeguato».

 

 

13 Maggio 2024
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