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9:10 pm, 22 Gennaio 24 calendario
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Inps, Milano e hinterland: in crescita il tasso di occupazione

Di: Redazione Metronews
Inps
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Inps, nel biennio 2021-2022, Milano e hinterland sono in crescita per quanto riguarda il tasso di occupazione, a fronte di una riduzione sia del tasso di disoccupazione sia del tasso di inattività.

Inps, Milano e hinterland: in crescita il tasso di occupazione

È uno degli aspetti emersi nel Rendiconto sociale del comitato provinciale e della direzione di coordinamento metropolitano di Milano dell’Inps, presentato oggi a Palazzo Marino. «Secondo il rendiconto emergono numeri che ci confermano con forza la relazione unica di Milano con il panorama nazionale e ci confermano la centralità di questa città». Così la presidente del consiglio comunale di Milano Elena Buscemi. Il rendiconto sociale «è espressione di quelle che sono sono state le scelte che sul territorio sono state realizzate», ha affermato il Commissario Straordinario dell’Inps Micaela Gelera.

I dati  evidenziano, tra l’altro, un trend di crescita sul territorio milanese di quelle aziende che, facendo ricorso alle agevolazioni disponibili, hanno preso slancio rispetto agli anni precedenti. Il 2022 ha visto una dinamica diversificata del volume degli ammortizzatori sociali erogati dall’Istituto e delle relative uscite economiche, in particolare come effetto del mutato quadro normativo.

Bene l’occupazione femminile

Interessante notare che nell’area di Milano le donne lavoratrici nella fascia di età tra 35 e 49 anni mostrano un tasso di occupazione percentuale pari a 80, 1 rispetto ad una media nazionale del 64,50. Tale forbice si riduce se si restringe il campo all’analisi dei colleghi uomini: in questo caso l’occupazione a Milano è intorno a 93 punti percentuali e la media nazionale mostra un valore pari a 85,9

Meno lavoratori indipendenti

La natura dei lavoratori nel mercato del lavoro sta subendo nel corso dell’ultimo decennio una trasformazione: i lavoratori indipendenti dal 2014 al 2022 si sono ridotti di 27.665 unità; mentre sono cresciuti nello stesso arco temporale i lavoratori dipendenti di 319.954 unità.

Le differenze nelle carriere

Per quanto riguarda la qualifica dei lavoratori dipendenti privati, le donne rappresentano la maggioranza percentuale solamente nell’ambito delle mansioni impiegatizie (57%), a livello dirigenziale occupano invece il 24% dei posti attivi.

La media di retribuzione dei lavoratori dipendenti privati uomini è 36.973,40 euro mentre le colleghe donne guadagnano in media 26.642 euro. Questi numeri dimostrano che, anche se il principio della parità delle retribuzioni per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore venne introdotto nel Trattato di Roma nel 1957, il cosiddetto “divario retributivo” persiste con miglioramenti marginali raggiunti negli ultimi anni.

Il divario retributivo tra i sessi si allarga con l’età – durante la carriera e parallelamente ai crescenti bisogni familiari mentre è piuttosto basso quando le donne entrano nel mercato del lavoro. Con meno denaro da risparmiare e investire, questi divari si accumulano e di conseguenza le donne sono a maggior rischio di povertà ed esclusione sociale in età avanzata

Il periodo post pandemico

Nel corso del periodo post pandemico, le nuove assunzioni hanno avuto una costante crescita. Nel 2020 le assunzioni e variazioni contrattuali sono state 493.746, nel 2021 646.788; e nel 2022 sono state 790.233. Tale ultimo valore è stato tendenzialmente confermato nell’anno 2023, registrando pertanto una stabilizzazione del sistema economico in termini di nuovi occupati.

 

22 Gennaio 2024
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