Ama, videosorveglianza in 18 impianti

Ama, arriva la videosorveglianza in 18 impianti della città, attualmente sprovvisti di un sistema efficace contro le intrusioni e i furti.

Ama, videosorveglianza in 18 impianti

L’intero patrimonio impiantistico di Ama non ha un sistema efficace di sicurezza integrata. Lo ha ammesso la stessa Ama nel corso di un accordo interno con le maggiori sigle sindacali proprio sul tema della sicurezza. In sostanza gli impianti per lo stoccaggio e il trattamento dei rifiuti che vanno sotto il controllo della partecipata non hanno telecamere, oppure ne sono provvisti, ma gli occhi elettronici non funzionano come dovrebbero.

Per questo l’azienda ha stretto un patto, che porta la firma dei sindacati Cgila, Uiltrasporti, Cisl e Fiadel, che pone riparo a una situazione pericolosa, come hanno dimostrato in passato gli incendi del Tmb di Malagrotta o quello di via Salaria.

Il calendario dei lavori

Il calendario dei lavori per dotare Ama di un adeguato sistema di sicurezza prevede una prima tranche, che si concluderà a marzo e riguarderà gli impianti di Ponte Malnome, Rocca Cencia e Romagnoli. A proteggere i siti ci saranno videocamere dotate anche di allarme e sistema anti intrusione. Poi toccherà alle sedi di Tor Pagnotta e via Salaria, e gradualmente gli occhi elettronici e gli allarmi si estenderanno in 18 impianti, compresi i siti all’interno o in prossimità dei cimiteri.

L’adeguamento recepisce le osservazioni delle autorità responsabili della sicurezza nazionale, come ha ricordato Ama nel documento che riporta l’accordo con i sindacati. Il sistema integrato di telecamere e impianti anti intrusione non sarà utile solo contro gli incendi, ma anche contro i furti di gasolio e pezzi di ricambio nei depositi Ama.

Nella sede di Tor Pagnotta Ama allestirà una sala operativa per la sicurezza dei 18 impianti, sotto la gestione di un istituto di vigilanza privata.

Il rogo al Tmb di Malagrotta

Nel frattempo sono ancora in corso le indagini sul rogo dell’impianto Tmb di Malagrotta dello scorso 24 dicembre. La procura aveva aperto un fascicolo di indagine, al momento contro ignoti, con l’ipotesi di reato di incendio doloso. Nei giorni successivi il prefetto della Capitale Lamberto Giannini aveva reso noto che gli erano stati intensificati i servizi di vigilanze della forze dell’ordine sugli impianti Ama.