giulia Cecchettin
8:08 pm, 6 Dicembre 23 calendario

Il ministro Valditara: “Far leggere in tutte le scuole il discorso tenuto dal padre di Giulia”

Di: Redazione Metronews
Il ministro Valditara
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Il ministro Valditara chiede di portare all’attenzione di tutte le istituzioni scolastiche il discorso pronunciato da Gino Cecchettin alle esequie per la figlia Giulia, vittima di femminicidio. Il ministro dell’Istruzione e del Merito ha scritto in tal senso una circolare trasmessa ai dirigenti scolastici. «Il discorso di Gino Cecchettin – ha affermato il ministro – esprime sentimenti di dolore, speranza e amore, ma risuona anche come un’esemplare lezione di educazione civica rivolta al Paese. Inoltre, sottolinea il ruolo fondamentale e la responsabilità educativa della scuola, chiamata anch’essa a investire in programmi formativi che insegnino il rispetto reciproco». Pertanto, ha concluso Valditara, «le istituzioni scolastiche, partendo dalle parole di Gino Cecchettin, potranno organizzare, nella loro autonomia, momenti di riflessione e di approfondimento sul significato del discorso e sull’affermazione della cultura del rispetto».

Il ministro Valditara scrive alle scuole

«Non si può mettere da parte la rabbia quando la rabbia non c’è. C’è dolore – ha detto intanto oggi il papà di Giulia – e si riesce a trasformarlo in qualcosa di positivo solo attraversandolo, non evitandolo. È quello che ho imparato ahimè sulla mia pelle con Monica, quando è mancato mio padre, e adesso con Giulia. Non lo so se riuscirò a perdonare Filippo, sarà difficile, neanche Gesù ha perdonato i suoi carnefici, ha chiesto a Dio di farlo. Spero solo – ha aggiunto Gino Cecchettin – si renda conto di quello che ha fatto, e magari un giorno possa dare lui dei messaggi ad altre persone che potrebbero avere le stesse difficoltà. Ai suoi genitori mando un grande abbraccio perchè forse io ritornerò a fare un sorriso, loro faranno molta più fatica, quindi hanno tutta la mia comprensione e il mio sostegno». Cecchettin ha ricordato l’abbraccio con il papà di Chiara Gualzetti e l’impegno contro la violenza di genere: «È un papà che ha vissuto la mia stessa storia a parti inverse, lui prima ha perso la figlia poi la moglie. Lui adesso è solo perchè non aveva altri figli e ho sentito il suo abbraccio arrivarmi dentro e lo sentirò nei prossimi giorni per dargli il mio sostegno. La nostra battaglia contro la violenza di genere andrà avanti».

Meloni: «Qualcosa inizia a cambiare»

«La grande partecipazione ai funerali è stata una giornata che può rappresentare una svolta – ha detto la premier Giorgia Meloni –  che potrebbe rappresentare l’inizio di qualcosa di nuovo sul piano culturale». Ma la presidente del Consiglio ha invitato anche a riflettere sul fatto che «non abbiamo capito quanto il Covid abbia impattato sulle giovani generazioni, anche in termini di capacità di socializzare. E non ci stiamo rendendo conto del ruolo che le nuove tecnologie e i social media hanno, che messaggi sempre più improntati al nichilismo, alla cultura dei soldi facili, al sesso facile quanto stanno impattando». Meloni critica «chi ha usato anche l’omicidio di Giulia per tentare di fare un po’ di strumentalizzazione politica: questa è una materia sulla quale tutti dobbiamo interrogarci, su un mondo che sta cambiando in un modo estremamente veloce e che forse noi non stiamo perfettamente capendo. Il problema è sempre lo stesso, esistono degli uomini che non accettano l’emancipazione femminile, la libertà delle donne e per questo non accettano i no. Questo è l’elemento alla base di questo problema e che dobbiamo combattere ogni giorno. Le leggi ci sono, è sul piano culturale che possiamo fare molto di più».

Cherchi resta al suo posto

Intanto si è appreso che il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi non sarà trasferito. Lo ha deciso, a larga maggioranza, il plenum del Csm, approvando con 18 voti a favore la proposta di archiviare la pratica relativa al magistrato che era stata aperta in Prima Commissione. Solo due voti, invece, sono stati espressi a sostegno della proposta di minoranza di trasferire Cherchi per «incompatibilità ambientale». Sette sono stati gli astenuti. Al centro della vicenda i rapporti del magistrato con il professor Massimo Montisci, ex direttore dell’unità di Medicina legale di Padova, coinvolto in vicende giudiziarie. Il procuratore capo di Venezia – il cui ufficio è titolare anche dell’inchiesta sull’omicidio di Giulia Cecchettin – intervenuto a Palazzo dei Marescialli ha ribadito la correttezza del suo operato. 

6 Dicembre 2023
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