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7:54 pm, 4 Ottobre 23 calendario
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Rischio idrogeologico sul 9,1% del territorio di Roma

Di: Redazione Metronews
Rischio Idrogeologico
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A Roma, il 9,1% del territorio cittadino è a forte rischio idrogeologico. Lo rileva Legambiente in base a uno studio sui dati Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale.

Rischio idrogeologico sul 9,1% del territorio di Roma

«Roma, con 65 eventi climatici estremi legati all’acqua, tra il 2010 a oggi, è la città più colpita in Italia». Il V Forum Acqua di Legambiente lancia il messaggio che in Italia la risorsa idrica è sempre più al centro della crisi climatica. Lo dimostra il fatto che «il 67% degli eventi meteorologici estremi e che hanno causato danni, hanno visto come protagonista l’acqua, tra allagamenti, esondazioni, grandinate e siccità prolungata».

Le zone più esposte

«Secondo i dati Ispra Idrogeo – ricostruisce Legambiente Lazio – nella Capitale è a rischio alluvioni il 9,1% del territorio». Un’area complessiva dove abitano da 96.586 persone, tra 11.388 edifici, 9.650 imprese e 177 beni culturali. I quartieri più a rischio sono: a sud-ovest Ostia, Acilia, Casal Palocco, Infernetto, Eur Torrino, Tor di Valle; a est Tiburtina e Prenestina; a nord Settebagni, Labaro, Salaria e Tiberina, centrali Villaggio Olimpico, Corso Francia, Via Guido Reni.

Roberto Scacchi: «Acqua risorsa sempre più preziosa»

«Roma è la città più esposta a eventi estremi legati all’acqua, ed è quindi da qui che bisognerebbe rispondere con più forza, con politiche di mitigazione delle conseguenze, con la messa in sicurezza di un’enorme porzione di territorio e con progetti di rinaturalizzazione e deimpermeabilizzazione del suolo». Così Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio.

«Anche nella Capitale, quindi, bisogna affrontare la crisi climatica mettendo assolutamente al centro le politiche di gestione corretta e salvaguardia della risorsa idrica. Per evitare gli sprechi e ottimizzare i consumi così da prepararci a siccità che sono sempre più lunghe e più frequenti. Per realizzare le opere di mitigazione degli impatti climatici estremi e quelle per affrontare il dissesto idrogeologico».

Per Scacchi occorre «garantire la qualità della principale delle risorse, sempre più preziosa, affrontando maladepurazione e abusivismo fognario». Inoltre è necessario «fermare il consumo di suolo così come scellerate proposte normative regionali». Un esempio sono le norme con le quali si vorrebbero rendere abitabili garage e scantinati. Legambiente propone invece «di puntare a fermare il consumo di suolo e avviare grandi pratiche di deimpermeabilizzazione e rinaturalizzazione dei territori».

4 Ottobre 2023
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