Milano
5:00 pm, 14 Settembre 23 calendario
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Ricorso al Tar dopo il «no» al referendum sulla Sanità

Di: Redazione Metronews
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Non ci stanno i promotori del referendum sulla Sanità e promettono ricorso immediato al Tar contro il «no» votato dal Consiglio regionale alla consultazione popolare. «Si farà ricorso al Tar, nei tempi più brevi consentiti, contro l’arrogante e antidemocratica decisione della maggioranza in Consiglio regionale, che ha cancellato il referendum sulla sanità e il diritto dei cittadini lombardi a decidere su come deve essere gestita la propria salute, vista la situazione disastrosa del servizio sanitario pubblico, sempre più soverchiato dal privato», si legge in una nota sottoscritta dal Comitato promotore, formato da Marco Caldiroli (Medicina Democratica), Federica Trapletti (Cgil), Vittorio Agnoletto (Osservatorio Salute), Massimo Cortesi (Arci) e Andrea Villa (Acli).

Ricorso al Tar, ma anche mail bombing e mobilitazioni

«In contemporanea partirà una azione di mail bombing indirizzata al presidente della Regione Attilio Fontana e l’organizzazione di 10 giornate, 12-21 ottobre, di mobilitazione con manifestazioni nei territori e manifestazione conclusiva a Milano», si legge ancora.

«Siamo di fronte a una situazione paradossale: ciò che è accaduto in Consiglio regionale è gravissimo, una operazione autoritaria ancor più intollerabile, in quanto si è cercato addirittura di rovesciare sui proponenti la responsabilità di voler affossare la sanità lombarda!», hanno aggiunto i rappresentanti del Comitato.

La risposta di Fontana

E oggi, sulla bocciatura del referendum, che intende cancellare la parità tra sanità pubblica e privata e riportare il controllo sui servizi offerti dal privato alle istituzioni pubbliche, è intervenuto anche il presidente Attilio Fontana. «La cosa che lascia un po’ perplessi», ha dichiatato, «è che il referendum sia arrivato mesi dopo le elezioni in occasione delle quali i cittadini si erano espressi in maniera assolutamente chiara su quello che volevano. Perché se hanno votato per il centro destra che nel suo programma prevedeva questo tipo di sanità, la decisione è stata fatta in maniera abbastanza chiara».

14 Settembre 2023
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