Roma
4:43 pm, 6 Settembre 23 calendario
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Infermiera uccisa: video e celle telefoniche incastrano l’ex

Di: Redazione Metronews
Infermiera uccisa
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Video delle telecamere di sorveglianza, celle telefoniche e testimonianze: sono gli elementi che formano l’impianto accusatorio della procura di Roma nei confronti di Adil Harrati, l’ex di Rossella Nappini, l’infermiera uccisa lunedì scorso.

Infermiera uccisa: video e celle telefoniche incastrano l’ex

I poliziotti della Squadra Mobile hanno arrestato l’uomo di origini marocchine con l’accusa di aver ucciso con oltre 20 coltellate l’infermiera di 52 anni. Il 45enne sarà ascoltato domani nel corso dell’interrogatorio di convalida davanti al gip di Roma.

Il 45enne marocchino è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione. Secondo chi indaga, si sarebbe presentato in via Giuseppe Allievo armato di coltello e già con l’idea di colpire la donna. Per questo i pm della Capitale hanno deciso di contestare l’aggravante. L’uomo e l’infermiera avevano avuto una relazione di tipo sentimentale, ma poi lei lo aveva lasciato. Lui però, secondo le testimonianze di alcuni parenti della vittima, pretendeva di vivere a casa dell’infermiera, e avrebbe più volte preteso dei soldi dalla donna.

Secondo gli accertamenti della squadra mobile il 45 enne era irregolare in Italia.

Il vescovo Reina visita la madre dell’infermiera uccisa: «Basta con questa mattanza»

Il vescovo Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma e ausiliare del settore Ovest, ieri sera, si è recato a visitare la mamma di Rossella Nappini. Si è fermato per portare le condoglianze e la solidarietà della diocesi di Roma e per un momento di preghiera. «Non possiamo rimanere indifferenti di fronte al dilagare di tanta violenza che colpisce le donne! È una vera e propria ”mattanza” che fa inorridire e che rivela come la cultura della morte ormai, come una nube oscura, stia avvolgendo tutto e tutti. Abbiamo bisogno di gridare: “basta!”. La vita umana è sacra e non si tocca!», sottolinea il vescovo aggiungendo: «Abbiamo anche bisogno di riprendere con coraggio la sfida educativa, di impegnarci tutti nel diffondere la cultura della vita e del bene».

«La Chiesa, per mandato del suo Signore, ha il compito specifico di formare le coscienze; è una missione urgente alla quale non possiamo sottrarci e che passa attraverso l’impegno di uomini e donne di buona volontà che credono nel Vangelo di Gesù Cristo e che si assumono la responsabilità di educare alla vita buona, di parlare con i figli e con i giovani per dire loro che il male si vince con il bene e che la violenza è sorella della morte; nella catechesi, negli oratori, nella predicazione e in tutte le altre occasioni che ci vengono concesse abbiamo bisogno di coniugare i contenuti della fede con le sfide e le tragedie di questo tempo. La barbara uccisione di Rossella nel quartiere di Monte Mario – sottolinea- sia assunta come una sconfitta perché non si può morire così! Ma sia anche l’occasione per un sobbalzo di dignità e di coraggio perché sia affermata e difesa la sacralità della vita. Alla famiglia di Rossella la nostra vicinanza e la nostra preghiera. A tutti i credenti l’appello accorato affinché da questa morte possiamo risorgere nella testimonianza dell’Amore che avvolge la vita».

6 Settembre 2023
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