Milano
3:58 pm, 4 Settembre 23 calendario
4 minuti di lettura lettura

Sainz dopo la tentata rapina dell’orologio: «Una spiacevole storiella»

Di: Redazione Metronews
condividi

«Una spiacevole storiella». Così oggi il pilota Carlos Sainz ha commentato il furto (sventato) del suo orologio da 315 mila euro, avvenuto ieri nel centro di Milano. Un’avventura avvenuta dopo il gran premio di Monza, verso le 20.30 nelle vie del Quadrilatero della moda, conclusasi con l’arresto dei tre rapinatori, due dei quali fermati dallo stesso Sainz e dalla sua guardia del corpo, con l’aiuto di alcuni passanti.

«Come tanti di voi già sapete, ieri a Milano abbiamo avuto uno spiacevole incidente», ha postato oggi su X, Sainz, «Quello più importante è che stiamo tutti bene e che questo sarà ricordato solo come una spiacevole storiella». «Grazie a tutte le persone che ci hanno aiutato ieri, alla Polizia di Milano per il suo velocissimo intervento e grazie per tutti i vostri messaggi», ha aggiunto Sainz.

Oggi due dei tre arrestati sono comparsi davanti al gip di Milano e hanno ammesso nell’udienza di convalida di aver rapinato dell’orologio il pilota, ma hanno negato che dietro al furto ci sia stata premeditazione. Inoltre non hanno fornito alcuna indicazione o indizio in merito all’ipotesi di una ‘regia’ dietro la rapina di ieri, così come dietro ‘colpi’ simili in cui il bottino sono orologi di lusso.  Si tratta del 19enne e del 20enne, entrambi marocchini e assistiti da un avvocato d’ufficio. Il loro connazionale di 18 anni, invece, è risultato dagli esami radiologici avere 16 anni. Per lui quindi procederà la Procura per i minorenni e nelle prossime ore lascerà il carcere di San Vittore per essere trasferito in un Centro di prima accoglienza in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip del Tribunale competente. Secondo il pm Silvia Bonardi, invece, «le circostanze e modalità della rapina, la ‘scelta’ della vittima, e, soprattutto, il valore, non comune, dell’orologio da polso dallo stesso indossato, sono indicativi di una pianificazione del colpo escludendosi, quindi, l’occasionalita’ della condotta».

Per tutti l’accusa è di rapina, in concorso, dell’orologio Richard Mille da oltre 300 mila euro. Dagli accertamenti in banca dati, c risulta che gli arrestati in flagranza non hanno precedenti e sono senza fissa dimora.

Il furto e le violenze

Dagli atti emerge che uno dei tre rapinatori, il 18enne, avrebbe cercato anche di colpire con un pugno e mordere il manager del ferrarista, quando questi l’ha bloccato in via della Spiga. Sainz con l’aiuto di due passanti era riuscito a bloccare in via Pietro Verri un rapinatore. Il terzo, invece, e’ stato bloccato poco distante da un altro componente dello staff con la collaborazione dei passanti.

Secondo la ricostruzione, uno dei tre rapinatori si è avvicinato a Sainz mentre stava entrando all’Armani Hotel e dopo avergli bloccato un braccio «gli strappava di dosso con violenza, – si legge nel capo di imputazione – l’orologio marca Richard Mille, del valore di Euro 315.000,00». I tre, per cercare di fuggire, si sono sfilati le cinture e le hanno scagliate contro il pilota di F1 e alcuni passanti intenti a inseguirli. Uno poi ha tentato di “colpire con un pugno al volto” il manager di Sainz “ed, una volta caduto a terra, (…) di morderlo”. Infine tutti e tre “usavano violenza e minaccia anche al fine di guadagnarsi l’impunità”.

Dopo la rapina a Sainz è polemica sicurezza

Intanto infuria la polemica sulla sicurezza in città. Tanto che oggi il sindaco Beppe Sala ha voluto dire la sua: «Ogni cosa che succede a Milano è enfatizzata all’ennesima potenza, ciò nonostante c’è da lavorare. Ormai non credo che sia un tema di percezione della realtà, la sicurezza è un problema, bisogna e continueremo a lavorare». E a chi chiedeva se Milano oggi sia meno sicura rispetto al passato, Sala ha risposto che «è il mondo che è meno sicuro rispetto al passato. Basta vedere cosa succede in tutte le città del mondo».

Sala chiede al governo più agenti

«Qualche idea per rafforzare il sistema ce l’ho già, e – ha garantito il primo cittadino – sono all’opera con i miei. Ovviamente deve essere un rapporto collaborativo, con questura e prefettura. Io non credo alla sola repressione, credo certamente che bisogna controllare e reprimere. Non è sufficiente però», ha aggiunto.

Sala si è quindi rivolto al governo: «Servirebbe, comunque, un aiuto in più dal Governo: io lo chiedo da sempre. Poi, diciamoci la verità, le nostre forze dell’ordine hanno visto in questi ultimi anni una riduzione degli organici. Ora mi sembra ci sia un tentativo di invertire la tendenza, resta il fatto che tra quelli che vanno in pensione e quelli che escono, servono più organici. Così come anche in altri settori, dalla scuola alla sanità. Ma il controllo con tutta la tecnologia disponibile va fatto con uomini e donne in campo in divisa. Io lo chiedo da sempre, speriamo – ha concluso – di ottenerlo».

4 Settembre 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo