Raid russi su Odessa per rappresaglia all’attacco al ponte di Kerch

Raid russi su Odessa, Mykolaiv e altre città del sud dell’Ucraina all’indomani dell’attacco attribuito a Kiev al ponte di Kerch che collega la Russia alla Crimea e del ritiro di Mosca dall’accordo sul grano. Su Odessa ci sono stati due raid con droni e missili, i detriti dei missili abbattuti e l’onda d’urto dell’abbattimento hanno danneggiato le infrastrutture portuali, ha dichiarato il Comando operativo sud dell’Ucraina in un comunicato. La regione di Odessa  ospita terminali marittimi che erano fondamentali per l’accordo di esportazione di grano scaduto tra Mosca e Kiev. A Mykolaiv, ha riferito il sindaco Oleksandr Senkevich, un incendio abbastanza grave è scoppiato in un impianto industriale. L’Aeronautica ucraina ha riferito di attacchi con droni anche nelle regioni Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e di Dnipropetrovsk e della minaccia di attacchi con missili balistici a Poltava, Cherkasy, Dnipropetrovsk, Kharkiv e Kirovohrad.

Odessa nel mirino

I raid russi su Odessa e Mykolaiv sono stati una ritorsione per l’attacco ucraino al ponte di Crimea. Lo ha detto chiaro e tondo il ministero della Difesa di Mosca. Il ponte è stato riaperto al traffico anche se a corsie ridotte.  L’infrastruttura strategica era stata bersagliata da ‘droni navalì nella notte di lunedì ed era in parte crollata.
«Il traffico automobilistico sul ponte di Crimea è stato ripristinato in direzione contraria lungo l’estrema corsia di destra della direzione Taman-Kerch».